Lui è il dirigente medico della prima Pneumologia dell’ospedale Villa Sofia-Cervello – Cto; lei la caposala del reparto C.C..
A quanto pare i due si sarebbero intascati somme di denaro spettanti all'ospedale palermitano.
Perchè?
E' presto detto.
Sebbene il medico fosse regolarmente autorizzato a esercitare la professione all’interno della struttura ospedaliera e con le attrezzature dalla stessa (come previsto dal regime di Attività libera professionale intramoenia), trasgrediva le norme previste esercitando la propria attività di libero professionista nell'orario di lavoro ospedaliero e riscuotendo il denaro direttamente dai pazienti.
Le indagini sono durate due mesi ed hanno scoperto, riportiamo le parole della gdf: “l’esistenza di un canale alternativo a quello ospedaliero, il cui perno era rappresentato dall’assistente dello specialista che fungeva da vero e proprio ‘centro di prenotazione’. Era lei a occuparsi di ricevere le telefonate dei pazienti, di combinare gli appuntamenti e, in alcuni casi, di provvedere direttamente a contattare vecchi pazienti sollecitando visite di controllo. Era sempre compito dell’assistente quello di incassare, a seguito delle visite, il denaro e di illustrare ai ‘nuovi’ pazienti il meccanismo che, comunque, veniva sempre presentato come economicamente più vantaggioso rispetto a quello ordinario”.
Al momento i due diretti interessati della vicenda sono ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che si svolgerà oggi pomeriggio alle 16 davanti al gip.