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ImmagineTi spunta allo sguardo quasi inaspettata, seminascosta poco sotto la piazzetta principale del piccolo paese della nostra bella campagna siciliana. Nel vederla in abbandono ti viene quasi un colpo al cuore e subito pensi a quello che doveva essere la sua originaria bellezza, piccolo scrigno di arte, fede e devozione. Vicina ad un’altra chiesa ovvero quella di San Filippo, l’antico monumento, comunque ugualmente suggestivo se pur non più perfettamente stabile, è a tre navate e reca al suo interno diversi affreschi  e pregevoli stucchi di scuola serpottiana eseguiti   da vari artisti in epoche diverse.

      La chiesa ha origini incerte e pare se ne trovi traccia per la prima volta in un documento del 1573 allorchè si parla della realizzazione proprio di taluni suoi affreschi; è da presumere quindi che la sua fabbrica possa essere stata iniziata in tempi ancor più antecedenti, forse addirittura  nel tardo quattrocento allorchè si diffuse in Sicilia proprio il culto per San Giacomo ovvero Giacomo di Zebedeo, uno dei dodici apostoli, detto il Maggiore. Il portale in pietra, bellissimo ed ancora praticamente intatto, fu invece probabilmente iniziato nella seconda metà del ‘600 e pare possa essere attribuito ad Antonio Barchi.

      La chiesa di San Giacomo a Sclafani Bagni è un altro  dei tanti monumenti della nostra Sicilia “nascosta” che vale certamente la pena visitare. In qualche occasione mi è stato personalmente possibile farlo grazie alla disponibilità ed alla sensibilità di giovani volontari del posto dove mi son trovato a giugno in occasione della festa più importante per il paese ovvero  quella dell’Ecce Homo patrono della piccola comunità sclafanese. – A Sclafani Bagni, oltre che dalla A19 uscita Scillato, si giunge attraverso il vecchio circuito della mitica Targa Florio percorrendo, dopo avere superato l’abitato di Cerda, la non sempre agevole strada statale 120 che prima di portarvi al bivio che si inerpica poi verso il centro abitato sfiorerà un altro luogo abbandonato, ovvero gli antichi bagni termali a cui il piccolo centro di Sclafani deve in parte il suo nome.