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PALERMO – Nel febbraio scorso, il 55enne palermitano Rosario Costa è morto in Madagascar dopo essere stato colpito da un fulmine (leggi qui). Oggi a parlare della tragedia è la moglie, Angelina Ferrara: "Mio marito è morto in un modo assurdo, non ho potuto fare nulla per salvarlo. Mi sono sentita abbandonata da tutti e sono tuttora lasciata in balia di me stessa. Dopo tanti sacrifici eravamo finalmente riusciti a organizzare quel viaggio, mai avrei pensato che una tragica fatalità avrebbe ucciso mio marito", spiega a "LiveSicilia".

E ancora: "Durante un'escursione in macchina ci siamo fermati in un piccolo centro, nel distretto di Miandrivazo, per mangiare velocemente dei panini. Il cielo era nitido, non pioveva. Abbiamo notato che in lontananza era molto nuvoloso e che probabilmente sarebbe arrivato il maltempo, ma era distante vari chilometri. Una volta fermi siamo scesi dall'auto. Rosario si è appoggiato alla macchina, stava mangiando un panino quando ho visto cadere il fulmine. Ha cominciato a tremare, è finito per terra. Ho pensato fosse rimasto soffocato, ho subito tentato di liberargli la gola, ma mi sono subito resa conto che era successo qualcosa di terribile: la maglietta che indossava si era strappata, lui continuava a tremare. Ho tentato di effettuare un massaggio cardiaco, mi è morto tra le braccia. Poi un'intensissima luce blu è risalita verso il cielo. Così quel fulmine ha portato via mio marito".

Inutile la corsa in ospedale: "Mi hanno solo confermato il decesso. Da quel momento è cominciato il mio calvario. Sotto choc ho dovuto affrontare l'intera procedura per il rimpatrio della salma da sola, sostenendo anche le spese per la mia permanenza. Con me soltanto il console onorario in Madagascar, che mi ha subito detto che avrei dovuto far fronte a tutti i costi, visto che io e mio marito non avevamo l'assicurazione e dall'Italia non potevo pretendere nulla. Credevo avrei ricevuto una maggiore assistenza, invece ho provato un grande senso di solitudine e smarrimento, lo stesso che oggi porta a chiedermi cosa sarà di me".