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01Qualche giorno fa, guardando il TG, ho avuto il piacere di assistere alla proclamazione del nuovo Presidente della Repubblica.
Piacere doppio, anzi triplo, perchè, Sergio Mattarella, oltre ad essere una persona  degna di rappresentare l’Italia, è anche un Siciliano e  un Palermitano che ha frequentato la mia stessa facoltà universitaria nel mio stesso periodo.
Non eravamo compagni di corso, lui ha qualche anno meno di me, ma mi è capitato spesso d’incrociarlo, quando, aspettando l’inizio delle lezioni babbiavamo (1) tra colleghi nel cortile della facoltà di Giurisprudenza in Via Maqueda o quando facevamo le code interminabili in segreteria.
Il cognome di Mattarella, però, oltre a questi piacevoli ricordi goliardici ha rievocato in me  un altro momento molto meno piacevole ma decisamente incancellabile.
Nel 1980, io ero Presidente della società sportiva di mio marito, l’”ACSI Matteotti” che, per il 6 gennaio, aveva organizzato a Palermo una grossa manifestazione : “La 12 ore di Pallamano” a cui avevano aderito squadre provenienti da ogni dove.
Da mesi ci destreggiavamo tra astrusi documenti: permessi, agibilità, richieste di sovvenzioni agli Enti Pubblici, contatti con la FIGH, con la Federazione Arbitri, ricerca di alberghi e ristoranti adeguati, contatti con la Stampa, reperimento di coppe, targhe ed altri oggetti sponsorizzati che avremmo utilizzato per la premiazione…e chi più ne ha, più ne metta.
Alla fine ci avevano concesso uno stand della Fiera del Mediterraneo che avevamo adeguato alla bisogna. 
Il 5 gennaio erano arrivate le squadre che venivano da più lontano e dovevano dormire in albergo, le altre sarebbero arrivate direttamente l’indomani.
 La mattina del 6, di buonora mio marito si era recato in Fiera col maggiore dei nostri figli (che se ricordo bene doveva giocare pure lui) per dare un ultimo controllo alla situazione e per accogliere gli ospiti.
Io li avrei raggiunti un po’ più tardi con i due figli più piccoli.
Quando sono arrivata  le squadre stavano giocando , c’era una bellissima atmosfera e tanta gente…più di quanto avessi potuto immaginare….
Mi stavo dirigendo molto soddisfatta verso il punto dove mio marito chiacchierava con i responsabili delle altre squadre  senza però perdere d’occhio la partita, quando l’altoparlante lo chiamò al telefono a gettoni ( allora i telefonini non c’erano ancora), lo vidi allontanarsi verso il telefono senza fretta , con espressione un po’ scocciata…poi dopo qualche minuto lo vidi tornare totalmente diverso: aveva la faccia stravolta, camminava quasi di corsa e faceva segni con le mani verso gli altri organizzatori ed anche verso di me…ci affrettammo tutti a raggiungerlo e lui quasi di getto ci comunicò: ”C’è stato un attentato…hanno sparato a Mattarella(2)…davanti a casa sua…a due passi da qui !!!”…
Sgomento generale nel nostro gruppetto…
Anche se a Palermo e in Italia negli ultimi tempi i problemi non erano mancati, non si è mai abbastanza  preparati a ricevere notizie del genere…
Intanto nel campo la partita  continuava con alterna fortuna e si stava avviando al termine… Bisognava decidere…Che fare?… Scioccare gli astanti  con la comunicazjone improvvisa di un evento così traumatico?… Interrompere il torneo buttando per la strada centinaia di ospiti?… No…non era possibile…Come per gli spettacoli, anche per le manifestazioni sportive “The show must go on“, “lo spettacolo deve continuare”… 
E così quel 6 gennaio 1980 abbiamo continuato…
Abbiamo continuato il torneo intermezzato dalle telefonate delle famiglie degli atleti, e dalle visite di alcuni genitori che giudicavano prudente portarsi a casa i loro ragazzi venuti in fiera come giocatori o come spettatori….
 Un altro problema: tra le atlete della nostra squadra c’era una ragazza che era l’amica del cuore della figlia di Piersanti Mattarella, era una ragazza molto sensibile  e bisognava cercare di non darle la notizia in modo brusco …a quello per fortuna ricordo che ci hanno pensato le compagne di squadra.
E intanto  in campo si disputavano altre partite…poi le semifinali …le finali…la premiazione…la partenza degli ospiti… 
Non ricordo chi ha vinto e chi ha perso…quella giornata  è rimasta nella mia memoria come avvolta in un alone grigio, triste  e confuso… e sul tutto le radioline accese che davano le ultime sconfortanti notizie…
In seguito la nostra città ci ha sottoposto più volte a prove analoghe…ed  è stato sempre la stesso trauma….non ci si abitua mai a questo genere di eventi…
 
NOTE:1 Scherzavamo – 2 Si trattava di Piersanti Mattarella, fratello maggiore di Sergio e Presidente della Regione Sicilia