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Studenti sordi abbandonati a se stessi. È un caso incredibile, per certi versi scioccante, quello che a stretto giro di posta arriverà agli occhi e alle orecchie del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gli studenti non udenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, infatti, dall’inizio delle lezioni sono senza assistenza alla comunicazione e traduzione Lis.

Si tratta di un servizio essenziale: per sostenere gli esami, i ragazzi hanno bisogno di un operatore che traduca le lezioni nella lingua dei segni. Così, dopo mesi di proteste, Francesca Sforza, sorella di uno studente sordo, ha deciso di scrivere una lettera al Capo dello Stato. Tra un rimpallo politico e l'altro, non c'è la copertura finanziaria per garantire il servizio. Ecco una parte della lettera:

Mio fratello è stato abbandonato come gli altri suoi colleghi sordi in classe. Come faranno gli studenti dell'accademia a preparare gli esami? Come sosterranno gli esami senza che nessuno traduce per loro il contenuto delle domande dei professori e come questi potranno rispondere senza qualcuno che spiega i loro segni?

Al Presidente della Repubblica chiedo di intercedere per questa situazione davvero difficile per noi familiari e per gli operatori rimasti a casa, chiedo a lei che è il fratello di un uomo che ha amato questa terra ricca di risorse. Da sorella difenderò con tutte le mie forze mio fratello perché è il ricordo vivente di mio padre, perché mia madre ha già lottato per lui ed è arrivato il momento di costruire un futuro anche per noi figli di questa terra siciliana. Difenderò anche i sordi che nei momenti di difficoltà sono stati presenti più di tante istituzioni.

Legalità per me significa lottare per le ingustizie sociali che ci opprimono quitidianamente, confido nelle istituzioni e nella società, ma in quella che tutela gli ultimi. Non servono deleghe o incarichi bisogna dare delle risposte concrete e immediate. Carissimo Presidente, lei ha stretto fra le sue braccia suo fratello io spero che sentendo l'urlo di una sorella, che arriva dal profondo del cuore, Lei potrà accogliere questa causa e far sì che il Ministro dell'istruzione in persona disponga misure volte all'integrazione delle persone con disabilità (secondo quanto dice la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità) in generale e che si adoperi  per quelle sensoriali specie per gli enti AFAM che rappresentano una valvola di emancipazione importante per le pone sorde e cieche.

Mi auguro che mio fratello e gli altri disabili dell'accademia potranno presto beneficiare dell'assistenza, che qualcuno degli enti sovrascritti si faccia carico di questa situazione che viola a pieno il diritto allo studio sancito dalla carta costituzionale, carta che lei rappresenta e tutela come massimo esponente nazionale.