All’Ars se ne parla da due settimane. E da due settimane, il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, puntualmente diserta l’Aula, suscitando l’ira delle opposizioni che si aspetterebbero, peraltro legittimamente, una spiegazione più dettagliata degli accordi che il governatore ha siglato con l’Eni e con l’Assomineraria (che comprende tutte le fameliche compagnie petrolifere). Accordi che, sommati all’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia, fanno della Sicilia una colonia dei petrolieri, che come hanno fatto negli ultimi 60 anni, si prenderanno le nostre risorse, lasciando ai territori qualche briciola di utili, e una buona dose di devastazione ambientale (e sanitaria). Non a caso, ad insorgere non sono state solo le associazioni ambientaliste, ma anche i territori cui ha dato voce l’Anci Sicilia, l’Associazione dei Comuni.
Ma oggi vogliamo soffermarci su un aspetto particolare della vicenda che ormai è conosciuta. Il rischio che oltre danno ci sia anche la beffa. Da parte di alcuni deputati che, fiutando nell’aria probabili elezioni (gli osservatori concordano nel dire che se si voterà a Maggio per le politiche, si voterà subito dopo anche in Sicilia) cedano alla tentazione di cavalcare l’onda delle proteste per acquisire un po’ di visibilità. Prendendo per i fondelli i siciliani.
Da cosa nasce il dubbio? A parte il Movimento 5 Stelle e la Lista Musumeci, che sono all’opposizione e sono per così dire ‘giustificati’ nell’opposizione al Governo Crocetta e alle sue scelte, anche nella maggioranza c’è chi tenta di prendere le distanze su questo tema.
In particolare Fabrizio Ferrandelli, giovane rampante deputato del Pd. Il quale, fa un comunicato al giorno per dire che si è unito alla protesta del M5S, che ha votato la proposta di referendum abrogativo dell’articolo 38 del decreto Sblocca Italia approvato dalla Commissione Ambiente dell’Ars, etc…
Ma quanto è credibile la sua presa di posizione?
I fatti. Ferrandelli è un esponente del Pd, partito che attraverso il premier Matteo Renzi, che è anche segretario nazionale di questo partito, ha deciso di fare della Sicilia l’isola del tesoro dei petrolieri. Ma ha fatto anche di peggio. Ha tolto alla Regione Siciliana, la competenza di decidere sulla materia.
A che servono dunque le mozioni approvate dall’Ars o i comunicati stampa? A nulla, in sostanza. Se hanno una logica politica nel caso delle opposizioni, non hanno nessun senso se arrivano da un singolo deputato del Pd.
Che, invece di sprecare inchiostro, dovrebbe sbattere i pugni a Roma, nella segreteria del suo partito. O anche a Palermo, nella segreteria regionale guidata da Fausto Raciti, deputato alla Camera che non ha preso posizione sul tema (alla Camera, nel momento del voto al decreto Sblocca Italia, è uscito dall’Aula. Sotto l’elenco dei nomi dei parlamentari eletti in Sicilia che hanno si, no, ni).
Dovrebbe, a nostro parere, chiedere conto e ragione ai suoi compagni di partito che alla Camera e al Senato hanno detto sì. Insomma dovrebbe prendere le distanza dal suo stesso partito, cosa che non ha fatto.
Allora, a che gioco giochiamo?
Ecco tutti i nomi dei deputati siciliani eletti alla Camera e al Senato che hanno detto sì (no o niente) al decreto Sblocca Italia
CAMERA DEI DEPUTATI
Partito democratico
Sinistra, ecologia e libertà e Centro democratico
Movimento 5 stelle
Centrodestra (Fi-Ncd)
Udc
SENATO
1. Amedeo Bianco, Pd (favorevole)
2. Francesco Campanella, Misto (contrario)
3. Nunzia Catalfo, M5s (voto non indicato nel resoconto stenografico)
4. Antonio D'Alì, FI-PdL (contrario)
5. Mario Ferrara, Gal (voto non indicato nel resoconto stenografico)
6. Mario Michele Giarrusso, M5s (contrario)
7. Vincenzo Gibiino, FI-PdL XVII (contrario)
8. Marcello Gualdani, Ncs (favorevole)
9. Giuseppe Lumia, Pd (favorevole)
10. Bruno Mancuso, Ncd (favorevole)
11. Giuseppe Marinello, Ncd (favorevole)
12. Corradino Mineo, Pd (favorevole)
13. Pamela Giacoma Giovanna Orrù, Pd (favorevole)
14. Venera Padua, Pd (favorevole)
15. Pippo Pagano, Ncd (favorevole)
16. Giuseppe Ruvolo, Gal (voto non indicato nel resoconto stenografico)
17. Vincenzo Santangelo, M5s (contrario)
18. Antonio Fabio Maria Scavone, Gal (voto non indicato nel resoconto stenografico)
19. Renato Schifani, Ncd (favorevole)
20. Francesco Scoma, FI-PdL XVII (contrario)
21. Salvatore Torrisi, Ncd (favorevole)
22. Simona Vicari, Ncd (favorevole)