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Tanti terremoti in Sicilia nell'ultimo periodo. Da due mesi a questa parte, in particolare, l'attività sismica dell'isola ha fatto registrare diverse scosse. I siciliani, manco a dirlo, sono molto preoccupati; senza girarci troppo attorno, si chiedono cosa stia succedendo. E soprattutto se c'è da temere per eventi di portata ancora maggiore.

Il terremoto di metà pomeriggio ieri è stato avvertito dalla maggior parte della popolazione in Sicilia orientale. Nelle ore immediatamente successive la terra ha continuato a tremare fino a poco dopo le 5 di questa mattina, quando una scossa di magnitudo 2.3 è stata registrata nel Ragusano.

Nel Ragusano, in dettaglio, di lievi scosse, comprese tra intensità 2.1 e 2.3, se ne sono avvertite ben 7. Ma a far preoccupare, più che altro, è stata la scossa di magnituto 3.7 pochi istanti prima delle 19. Da lì lo sciame sismico si è spostato fino al Messinese: alle 20.21, lieve scossa di intensità 2.1 lungo la costa.

Ad ogni modo, tutto questo è soltanto la punta dell'iceberg: dalla fine di dicembre fino a ieri, lunedì 8 febbraio, di terremoti se contano a decine, dal Palermitano fino alla zona di Caltanissetta, senza dimenticare le isole come Pantelleria.

Gli esperti, però, assicurano che si tratta di eventi non collegati tra di loro. Nello specifico, i terremoti non seguono la conformazione territoriale nota nelle mappe geografiche ma faglie sotterranee che nulla hanno a che vedere con questo tipo di confini. Al di là dei pareri scientifici, comunque, sono molti i cittadini che non dormono sonni tanto tranquilli.