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Brutte notizie da un'indagine di Federconsumatori. I cittadini siciliani spendono più di tutti per la Tari, la famigerata tassa sui rifiuti. Mentre lo smaltimento dell'immondizia, in molti Comuni, costituisce un problema, suona quasi paradossale apprendere che i residenti nell'Isola detengono il record italiano.

Federconsumatori ha comparato i dati di una famiglia media in abitazione di media grandezza (immobile da 100 metri quadri e tre componenti familiari) per ogni capoluogo siciliano. Il record assoluto viene detenuto da Siracusa, dove per la Tari bisogna sborsare in media 502 euro l'anno. Negli altri Comuni siciliani la situazione non è omogenea: ad Agrigento si spendono 385 euro, a Caltanissetta 288, a Catania ben 427 (nona posizione tra le più care in Italia), a Enna 315, a Messina 412 (decima in Italia), a Palermo 307, a Ragusa 407 e a Trapani 383. Caso limite Siracusa, maglia nera nazionale: è il capoluogo italiano dove i cittadini spendono di più per smaltire i propri rifiuti. La media siciliana è di 381,06 euro e l'Isola è seconda soltanto alla Campania. La media nazionale si attesta su 296 euro. 

Federconsumatori Sicilia lancia l’allarme sul fenomeno: «Sono dati che parlano chiaro, anzi chiarissimo – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – E’ evidente che molti Comuni, per far fronte ai tagli ai trasferimenti pubblici che da anni hanno ridotto al lumicino i propri bilanci, abbiano trovato nella Tari un modo facile per recuperare i denari mancanti all'appello. E i cittadini pagano».