Ambientalisti e comuni presentano ricorso al Tar per gridare ancora una volta il loro “NO!” al progetto “Off-shore Ibleo” di Eni per la realizzazione di 8 pozzi, una piattaforma e vari gasdotti tra Gela e Licata.
Contro lo “spirtusiamento” della nostra terra si schierano ovviamente i pescatori nella forma della Legacoop Pesca Sicilia. Ma altre contestazioni arrivano da ANCI Sicilia, dai comuni di Licata, Ragusa, Scicli, Palma di Montechiaro e Santa Croce Camerina, dalle associazioni Greenpeace, Wwf, Legambiente, LIipu-Birdlife Italia, Italia Nostra e Touring Club Italia.
Il ministro dell'ambiente ha già sancito la compatibilità del progetto “Off-shore Ibleo” di Eni con il decreto 149/14. Ed è buffo se pensiamo che solo qualche mese fa Eni minacciava di andare via da Gela senza neppure aver bonificato una cittadina che è ecologicamente una “FITINZIA”.
Intanto Renzi ad inizio settembre ha annunciato, durante l’inaugurazione del nuovo stabilimento del gruppo Bonomi a Gussago: “Siamo in una forte crisi energetica e non estraiamo il petrolio che c’è in Basilicata e Sicilia. Io la norma per tirar su il petrolio la faccio, anzi l’ho fatta. Potrò perdere qualche voto, ma lo tireremo fuori”.
“E bravo Renzi”, ndr., “non fatemi dire altro, va ….”
