Tutti i buoni propositi dell’acquario di Palermo

L'acquario di Palermo, stando alle indiscrezioni che si rincorrono da mesi, sarà un vero e proprio gioiellino. "Migliore di quello di Genova", sussurra qualcuno. Sorgerà nell'area della Bandita, costerà 50 milioni, potrebbe portare a Palermo 700 mila turisti all'anno e impiantare centinaia di posti di lavoro.

Resta il punto interrogativo dei tempi: si parla di almeno due anni, ma i buoni propositi per il momento superano le domande. Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Palermo, già gongola:

"Siamo convinti che l'acquario possa essere una grande opportunità di rilancio della città di Palermo e della sua economia e una grandissima opportunità per le nostre imprese associate – scrive in una lettera alle aziende associate – L'acquario sarà un centro di ricerca in cui fare sperimentazioni per l'uomo sugli anticorpi marini, utili per i vaccini. Sarà piu' innovativo di quello di Genova, prendendo spunto da quanto stanno facendo in Brasile e Paraguay".

La gigantesca opera dovrebbe avere una capienza di 14 milioni di litri divisi in sei vasche. La costruzione è stata affidata oggi ad Ettore Piras, l'architetto dell'acquario di Genova. Un progetto ambizioso che coinvolgerà Comune, Regione e Camera di Commercio, oltre al Consiglio nazionale delle ricerche, l'Ismett e l'Università. Fra le intenzioni c'è quella di creare un grosso polo di ricerca scientifica.

 

Fausto Rossi