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Sfogliando la storia di una delle nostre belle città siciliane, mi sono imbattuta in una Termini Imerese mamma di uomini coraggiosi e tutti di un pezzo. Uomini capaci di gesti ormai difficili da intravedere in coloro che ci governano.

Si narra infatti che all’epoca delle guerre civili tra Mario e Silla, stiamo parlando dell’82 avanti Cristo, i due rappresentanti delle fazioni opposte dei populares e dei ottimati si contendevano il predominio politico di Roma.

In quella sfortunata situazione pare che la città di Termini si fosse schierata dalla parte di Mario ed i suoi. Ma i mariani uscirono perdenti dal conflitto e su di essi l’ira di Silla si scatenò con tremende ritorsioni e torture. Dopo la vittoria egli assunse il titolo di dittatore e promulgò una serie di proscrizioni contro i suoi avversari politici. In particolare Marco Mario Gratidiano fu torturato e smembrato brutalmente.

All’ira di Silla non sarebbe sfuggita neppure Termini Imerese.
Silla, infatti, inviò Pompeo perchè punisse la città.
Ma Stenio, il più influente cittadino delle mura, si fece avanti denunciandosi come l’unico responsabile dello schieramento di Termini a favore dei mariani.

Si narra che la poesia di quel gesto commosse Pompeo a tal punto da risparmiare Stenio stesso e la città.

Autore | Viola Dante,

Foto: Termini Imerese (PA) di Salvatore Rizzo