L’escursione va sempre preparata con cura, ed ecco come. Si programma il giorno prima consultando i bollettini del tempo, “noi ne facciamo uno dedicato proprio alla montagna consultabile su www.meteomont.org”, sottolinea Romeo. Se sono previsti temporali, meglio evitare escursioni. “Questa stagione promette bene per i temporali, ce ne sono stati e ne arriveranno altri con forte attività elettrica, cioè fulmini”, annuncia il vice questore del Corpo Forestale. Anche se le previsioni sono buone, ricordare che in montagna sono tipici i temporali improvvisi, quindi vale sempre la regola fondamentale: osservare. Se si alza il vento, se sono in arrivo nubi o foschia, meglio tornare indietro o avvicinarsi a un rifugio. Nella pianificazione dell’escursione, quindi, bisogna sempre prevedere rifugi e ricoveri lungo l’itinerario. Osservare il barometro: se la pressione diminuisce rapidamente significa che il tempo sta peggiorando. E osservare anche il terreno le cui condizioni possono cambiare tra pendenze e caduta massi. Comunque, non allontanarsi mai dal sentiero. Seguire sempre la cosiddetta “regola del 3×3″: controllare tre aspetti (condizioni di salute e dell’attrezzatura proprie e del gruppo, condizioni del meteo e del terreno che percorriamo) in tre momenti diversi (il giorno prima dell’escursione; il giorno dopo, prima di partire; durante l’itinerario).
Infine, in caso di temporale, in montagna il rischio fulmini è sempre più elevato e non è da sottovalutare perché l’uomo è un buon conduttore di elettricità e “2-3 folgorazioni l’anno le abbiamo sempre”, ricorda Romeo. Se non è possibile raggiungere un rifugio, cercare riparo in un bosco, evitando però gli alberi isolati e quelli alti e dominanti che svettano sugli altri. Non tenere entrambi i piedi a terra, ma saltellare per non attirare i fulmini. Stare lontani dai torrenti, sia perché attirano i fulmini sia perché in caso di temporale si possono gonfiare e diventare impetuosi. Evitare di indossare tutto ciò che è metallico, dai braccialetti alle collane ai reggiseni con il gancetto metallico. Se invece ci si trova in un rifugio, evitare di stare affacciati o sull’uscio della porta e non accendere fuochi. Le auto e i mezzi su gomma (anche le roulotte) sono sicuri, ma non accendere la radio e stare lontani dalle portiere. Un segnale del fulmine in arrivo sono i capelli che si ‘drizzano’, ma le persone colpite non sono cariche elettricamente quindi non c’è pericolo a soccorrerle. No ad ombrelli, ombrelloni, aquiloni e canne da pesca.
Peppe Caridi