Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

PALERMO – Venerdì notte un incidente nel cuore di Brancaccio, a Palermo, è costato la vita ad Annamaria La Mantia, 62 anni, e alla figlia Angela Merenda di 42 (leggi qui). Davanti al gip Ermelinda Marfia, all'interno del carcere Pagliarelli, il responsabile, Emanuele Pelli, ha confessato tutto. "Vorrei scrivere una lettera alla famiglia per chiedere perdono", ha detto.

Le due donne stavano attraversando a piedi la strada per tornare a casa. "Sono stato io a ucciderle. Stavo percorrendo via Fichidindia e andavo a una velocità di circa 50 chilometri orari. Lì la strada è scorrevole ma è stretta e buia. Non le ho viste quelle donne, giuro, me ne sono accorto alla fine. Dopo averle investite ho fermato la macchina e ho aperto lo sportello. Non volevo scappare. Ho visto quella scena straziante, ero certo che fossero morte tutte e due. Poi ho sentito le urla disperate delle altre persone che erano con loro e mi ha assalito il panico. Ho deciso di scappare per questo", avrebbe detto il panettiere Emanuele Pelli, come scrive "Repubblica".

Pelli è fuggito e ha lasciato la sua macchina sotto casa in via Azolino Hazon, poi ha vagato per la città per tutta la notte. "Non sono andato a casa per la paura, in quel momento, che succedesse qualcosa ai miei figli, e infine ho deciso di andare a casa di mia suocera, al Villaggio Santa Rosalia. Avevo già contattato il legale per andarmi a costituire ma appena sono sceso per comprare le sigarette ho trovato i carabinieri in strada", ha aggiunto. 

Il giudice ha convalidato l'arresto e ha disposto la misura cautelare in carcere. L'avvocato di Pelli ha chiesto gli arresti domiciliari ma non nella casa di Pelli, troppo vicina a quella delle vittime: il legale propenderebbe per un'abitazione in un'altra zona della città.