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Il casolare “Peppino Impastato” a Cinisi, teatro dell’omicidio dell’attivista e giornalista il 9 maggio 1978 per mano mafiosa, è stato restaurato e reso accessibile al pubblico.

La struttura è stata ufficialmente inaugurata questa mattina, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha anche annunciato che il sito sarà affidato gratuitamente a enti locali che promuovono la memoria e la lotta contro la criminalità.

Tra gli altri partecipanti alla cerimonia c’erano l’assessore ai Beni culturali Francesco Scarpinato, il prefetto e il questore di Palermo, Massimo Mariani e Vito Calvino, e Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia regionale, nonché familiari di Impastato e rappresentanze scolastiche di Cinisi e Terrasini.

Il progetto di recupero, che include il casolare e il terreno circostante, acquisiti dalla Regione nel 2020, è stato elaborato dalla Soprintendenza dei beni culturali di Palermo. I lavori, iniziati nel gennaio 2023, sono stati finanziati con 150 mila euro dal Fondo di sviluppo e coesione 2020-2024, con l’esecuzione affidata all’impresa palermitana Scancarello.

“Con questo intervento – si legge in una nota della Regione – il governo siciliano ha voluto salvare dal degrado un luogo già dichiarato di interesse culturale, che ha una forte valenza evocativa, di testimonianza di civiltà e di lotta alla criminalità, rendendolo uno spazio aperto ai cittadini e tappa di quel “percorso della memoria” in ricordo delle vittime di mafia che tanti visitatori compiono nel nome della legalità”.

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