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Pare proprio che WhatsApp sia tra le applicazioni più “apprezzate” dagli hacker: la società di sicurezza Check Point ha rilevato una falla molto pericolosa nella versione web dell’applicazione, che ha messo a rischio 200 milioni di persone che la utilizzano. Il bug, che è fortunatamente stato riparato, consentiva di distribuire virus, compresi i “ransomware”, cioè quelli che prendono in ostaggio dispositivi e file. Attraverso questa falla, gli hacker potevano ingannare gli utenti, inviando loro dei contatti per la rubrica telefonica nel formato “vCard”, del tutto simili a quelli autentici, che in realtà erano portatori di virus.

All’hacker bastava il numero di cellulare associato all’account da infettare. Check Point ha segnalato la falla a WhatsApp lo scorso 21 agosto e il 27 agosto la situazione è stata messa a posto, ma la notizia è stata diffusa soltanto in questi giorni. Già nel mese di giugno una ricerca dell’Electronic Frontier Foundation aveva “bocciato” WhatsApp per la privacy (ne abbiamo parlato qui).