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"Il copilota Lubitz riprogrammò il pilota automatico per lo schianto". Sempre più sconvolgente la verità che emerge di ora in ora sulla caduta dell'Airbus A320 della German Wings in volo da Barcellona a Duesseldorf precipitato sulle Alpi francesi con 150 persone a bordo. Andreas Lubitz, 27 anni, il copilota suicida non era materialmente ai comandi quando l'aereo si è schiantato martedì mattina su una vetta francese. Per non far scattare gli allarmi delle decine di sensori che analizzano ogni comportamento anomalo dell'aereo, Lubitz ha riprogrammato il pilota automatico.

Secondo quanto riferisce la cnn, Lubitz con folle lucidità  non modificò i parametri della rotta ma varò solo quelli della quota di volo: li settò dai normali 38.000 piedi (11.582 metri) di crociera a soli 100 piedi (33 metri) il minimo, facendo finire la corsa del jet e delle altre 149 persone a bordo molto prima, a 6.175 piedi (1.882 metri). Una volta chiuso fuori della cabina il comandante ha cercato di buttare giù la porta blindata con un'ascia per cercare disperatamente di evitare il disastro. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild citando fonti della sicurezza. La notizia però non è stata confermata dalla compagnia, ma un portavoce di Germanwings ha effettivamente riconosciuto che a bordo c'era anche un'ascia, un arnese che ''fa parte delle apparecchiature di sicurezza di un A320″. 

 

Il copilota era stato "sei mesi in cura psichiatrica"

Il copilota dell'aereo Germanwings schiantatosi sulle Alpi Francesi era stato sei mesi in terapia psichiatrica prima di completare la sua formazione da pilota. E' quanto scrive il quotidiano tedesco Bild, confermando un dettaglio significativo della storia personale del giovane che ha portato alla morte gli altri 149 a bordo dell'A320. Per lo Spiegel, nella perquisizione delle due case usate su Andreas Lubitz a Dusseldorf e Montabaur, in Renania, è stato trovato materiale che conferma i problemi problemi psichici del giovane.

Secondo il quotidiano, che cita "fonti della Lufthansa", la ragione per cui il 27enne interruppe la sua formazione aeronautica, nel 2009, fu una grave depressione, che gli diagnosticarono all'epoca e per la quale riceveva ancora assistenza terapeutica. Il "grave episodio depressivo", come lo definisce il quotidiano, rimase agli atti nella documentazione relativa al giovane, in mano al dipartimento del traffico aereo tedesco sotto il codice 'SIC', che indica la necessita' che l'interessato sia sottoposto a "controlli medici regolari". Il fatto che il co-pilota che ha causato la catastrofe dovette interrompere per un periodo piuttosto lungo la sua formazione nella scuola aerea della Lufthansa era stato riconosciuto giovedì l'ad della compagnia, Carsten Spohr.

Proprio Spohr però non aveva voluto chiarire a cosa era stata dovuta l'interruzione, richiamandosi ai doveri di tutela della privacy sanitaria; ma erano comunque immediatamente circolate le illazioni, riferite da conoscenti e amici di famiglia, relative alla sua depressione. Lubitz, che vive tra la sua abitazione famiglia, a Montabaur, nella Renania, e il suo appartamento privato a Dusseldorf, aveva cominciato il suo apprendistato a 14 anni, in un club di aviazione locale e poi era entrato nella scuola di Brema della Lufthansa nel 2007.

Nel 2009 aveva interrotto per alcuni mesi questa formazione, che aveva ripreso successivamente fino all'assunzione in Germanwings, la consociata low cost della Lufthansa nel 2013. Spohr aveva insistito, giovedì, che tanto per entrare nella scuola che per riprendere e completare la sua formazione, il giovane aveva superato i test più rigorosi, tanto fisici che mentali.