Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

La CNN ha pubblicato un reportage su Agrigento e sulle conseguenze negative che la siccità sta provocando su un settore vitale per la nostra economia: il turismo. Questa volta, dunque, non si tratta di una news che tesse le lodi e celebra la bellezza della nostra regione, bensì di un’analisi abbastanza impietosa.

Agrigento è un paradiso per i turisti del patrimonio” è l’esordio dell’articolo, che subito entra nel vivo della quesitone. “Sotto le strutture archeologiche e le reliquie della sua Valle dei Templi, si trova un antico sistema di acquedotti labirintico che, ancora oggi, cattura l’acqua. Ma l’acquedotto, e altri costruiti in tempi moderni, sono così asciutti che i piccoli hotel e le pensioni della città e della costa vicina sono costretti a respingere i turisti. Non hanno abbastanza acqua per garantire ai loro ospiti un bagno con scarico o una doccia dopo una giornata fuori nel caldo estivo”.

Il razionamento, spiega la CNN, è in atto per oltre 1 milione di persone in 93 comunità. Alcune devono ridurre il consumo di acqua fino al 45% e questo significa che i rubinetti si prosciugano e la fornitura viene interrotta completamente durante la notte. “Su TripAdvisor e gli altri forum di viaggio, i turisti si chiedono se valga la pena visitare le aree colpite della Sicilia. Gli hotel stanno avvisando i clienti di potenziali carenze e stanno aiutando i visitatori a prenotare di nuovo altrove, in altre parti dell’isola dove le restrizioni sono meno severe o non sono in vigore”.

La CNN ha anche intervistato i proprietari di alcune strutture ricettive, che confermano che i turisti chiedono rassicurazioni: “La situazione sta rapidamente impattando l’intero settore dell’accoglienza turistica, il che rischia gravi conseguenze economiche, dato che il turismo è un settore su cui quasi tutti in questa parte della Sicilia fanno affidamento”, spiega Giovanni Lopez, proprietario del B&B Le Cinque Novelle di Agrigento. Il governo regionale ha chiesto a Roma dei sussidi per portare acqua dalla terraferma, ma non c’è ancora un piano concreto.

“Questo rischia di distruggere il turismo”

Marco Maccarrone, proprietario del ristorante Caico Trattoria e Cantina di Agrigento, afferma che l’isola è abbandonata a se stessa: “La stagione estiva è alle porte e siamo preoccupati. Nessuno ci ha dato soluzioni alternative alle autocisterne che paghiamo noi stessi”, dice alla CNN. “Questo rischia di distruggere l’unica risorsa che abbiamo: il turismo”. Gli hotel sono obbligati ad avere una certa quantità di riserve idriche, sulla base della loro capacità, spiega Nicola Farruggio, presidente della Federazione alberghiera siciliana, ma le strutture più piccole, spesso, non hanno un modo per immagazinare abbastanza acqua. E, se si trovano all’interno di un edificio residenziale, sono soggetti alle rigide razioni che si applicano ai condomini, il che significa che semplicemente non possono garantire acqua agli ospiti.

In risposta alla richiesta di commento della CNN, l’ufficio del governo regionale siciliano ha indicato uno studio che delineava i piani del governo per perforare nuovi pozzi, costruire più oleodotti e riportare in funzione vecchi impianti di desalinizzazione. Il rapporto afferma inoltre che la Sicilia non ha ricevuto fondi sufficienti da Roma per realizzare i suoi piani.

Foto: Depositphotos.com.

Articoli correlati