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È capitato a tutti, almeno una volta, di avere difficoltà a trovare al primo colpo al supermercato alcuni bene di prima necessità, come sale e zucchero. Quella che sembra soltanto una casualità o una dimenticanza, in realtà, potrebbe non essere affatto legata al caso. "Se non trovi mai il bene di prima necessità,  come pasta, sale e zucchero – spiega ad AdnKronos Antonella Carù, docente di Marketing all'Università Bocconi di Milano – potrebbe non essere un caso. Spesso vengono sistemati in posizioni meno visibili intenzionalmente. Di sicuro quelli li acquisterai, cercandoli e chiedendo, mentre nella tua ricerca tra gli scaffali potresti incontrare altri prodotti che magari pensavi di non comprare e che quindi finiranno nel tuo carrello". 

Le azienda pagano per scegliere la posizione dei prodotti: tra i posti più ambiti c'è quello a fine corsia, dove si sosta di più, ma anche quello vicino alle casse, "luogo dell'acquisto impulsivo", è molto gettonato. A orientare l'esposizione dei prodotti c'è il cosiddetto 'category management' ossia, spiega il docente, "logiche che li aggreghino secondo dei criteri di natura merceologica o di funzione di utilizzo per il consumatore".

E' il caso "degli scaffali in cui si trova il tè, caffé, biscotti e marmellata" per la colazione. C'è sempre più attenzione anche al banco della frutta e della verdura, che è molto colorato, che è molto ben curato, proprio per dare al consumatore anche l'idea di un prodotto fresco che poi tendi ad associare al punto vendita". Stesso discorso vale per la musica: "Rientra negli stimoli sensoriali – conclude -, la 'colonna sonora' della vostra spesa dovrà essere piacevole, ma non eccessivamente invasiva perché altrimenti diventa un elemento che respinge".