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Al via il 17esimo Congresso della Società Italiana Metabolismo Diabete Obesità (SIMDO), esperti di obesità e diabete si confrontano su malattia, prevenzione e tecniche d’avanguardia.

La Sicilia è la regione d’Italia con più malati di diabete e il numero più alto di bambini diabetici. Il numero delle morti per diabete nell’isola è più alto, il doppio quasi, rispetto alla media nazionale. Questi dati sono emersi durante il 17esimo Congresso nazionale Simdo apertosi giovedì 18 ottobre all’Hotel La Torre. Medici, operatori sanitari, associazioni e istituzioni si sono riuniti per confrontarsi sulle difficoltà che vive il paziente diabetico, sulle cure farmacologie impossibili per le fasce meno abbienti perché non dispensati dalla sanità pubblica, sui corretti stili di vita fatti di sana alimentazione e attività fisica. Ed ecco che tra i tanti dibattiti e corsi durante la prima delle tre giornate, si è aperto anche un tavolo tecnico al quale hanno partecipato tutte le parti coinvolte. Il Dottor Fabrizio Muratore, direttore dell’unità Malattie Endocrine e Diabetologia dell’ospedale San’Anna di Como e il Dottor Francesco Sciortino responsabile del reparto di chirurgia generale dell’ospedale Civico Partinico sottolineano che “l’obesità è una malattia che porta ad altre patologie. Fare prevenzione significa condurre uno stile di vita sano, essere educati ad una corretto regime alimentare e fare attività fisica”. Su quest’ultimo punto è intervenuto Alessio Calabrò dottore in Scienze Motorie presso l’Università degli Studi di Catanzaro: “L’attività fisica produce benefici sui giovani, sugli adulti e anche sugli anziani – spiega Calabrò – Fa ridurre il peso corporeo e la massa grassa. Anche i soggetti con patologie possono fare attività fisica adeguata” . Per il Dottor Marco Tagliaferri, Presidente dei Borghi della Salute, anche l’urbanizzazione, ai nostri giorni, è causa di tante malattie. Ma sono i numeri forniti da Pietro Di Fiore, Direttore del Centro di Prevenzione dell’Obesità dell’Asp di Palermo, che descrivono le difficoltà di pazienti e medici quando si tratta di diabete. “Quello di Palermo è l’unico centro in Sicilia specializzato per l’obesità – spiega Di Fiore – Nel 2017 abbiamo assistito 2500 pazienti adulti obesi e 500 bambini con 38 ore di servizio a settimana. In Sicilia dovrebbe esserci almeno un centro in ogni provincia per poter fare sul serio attività di prevenzione”. Presente al tavolo tecnico anche la voce dei pazienti rappresentata da Giacomo Trapani, presidente della Federazione Diabetici Sicilia che ha puntato il dito sulle difficoltà di vita e di cura del malato diabetico. Ad ascoltare le parole di medici e pazienti, c’era anche Margherita La Rocca presidente della Commissione Sanità all’Ars. “Raccolgo tutto quello che è stato detto in questa sede – dichiara La Rocca – Servono campagne di sensibilizzazione con l’aiuto dei bambini perché da loro bisogna partire con regole di educazione alimentare e un percorso che porta ad un corretto stile di vita. Questa si chiama prevenzione”. E quello di correggere le cattive abitudini degli italiani, e dei meridionali soprattutto, è uno degli obiettivi che il Dottor Vincenzo Provenzano, Direttore dell’Unità Operativa complessa di Diabetologia dell’ospedale Civico Partinico e Presidente di Simdo, si propone con questo Congresso. “L’obesità porta a conseguenze gravi come il diabete e le malattie vascolari – dichiara Provenzano – Noi oggi presentiamo un modello alla comunità scientifica che si chiama Borgo della Salute. E’ importante valorizzare la cultura mediterranea. Oggi abbiamo presentato in anteprima nazionale nuove apparecchiature come la pompa microinfusore che arriva dall’America, una sorta di pancreas artificiale. Per il bambino con diabete sarà come mettere gli occhiali per correggere la miopia. In anteprima anche un sensore che abolirà definitivamente le culture del dito per controllare la glicemia. Da domani queste apparecchiature saranno in commercio. La Sicilia ha troppi record negativi. Noi vogliamo combatterli insieme alle associazioni e alle istituzioni per costruire una sanità migliore dal volto umano”.