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Partito a Catania il processo di secondo grado, davanti la Corte d'assise d'appello, a Veronica Panarello, condannata a 30 anni di reclusione per aver ucciso il figlio Loris Stival, di 8 anni, e per averne occultato il cadavere. Secondo quanto spiegato dal suo legale, Francesco Villardita, la Panarello partecipa all’udienza che si celebra a porte chiuse.

«Ritengo che sia una giornata fondamentale, più che importante, perché non ci giochiamo sicuramente l’ultima carta, ma una carta importante perché è il secondo grado di giudizio, nel quale parleremo di merito della vicenda processuale», ha detto il legale.  «C'é una richiesta – ha aggiunto – di riapertura dell’istruttoria dibattimentale per una nuova perizia psichiatrica, c'è una sollecitazione alla corte di effettuare il confronto con il suocero, ci sono tantissimi punti dell’atto di appello che dovranno essere vagliati dalla Corte d’assise d’appello per poter arrivare, ci auguriamo, quantomeno, ad una modifica della sentenza».

Villardita ha anche svleato che «cinque giorni fa Veronica Panarello è stata autorizzata dalla corte d’assise d’appello a pregare sulla tomba di Loris. Ci è andata per due lunghe ore».  «Ho visto Veronica Panarello una settimana fa – ha ancora detto il penalista – e non c'è nessun tipo di modifica nella propria versione dei fatti. Dice quello che ha sempre detto: "Io voglio pagare per quello che ho fatto ma assieme a me deve pagare il reale responsabile", che lei ha indicato da sempre nel suocero. Vedremo».