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C’è qualcosa di potente e universale nel gesto di impastare. Farina e acqua diventano cura, gioco, memoria. Lo sa bene Alessandra Lauria, siciliana di nascita e cittadina del mondo, che ha trasformato la sua storia personale in un progetto che porta speranza: “Smile and make pasta“, laboratori di pasta fatta a mano per bambini malati oncologici.

Un’idea che ha colpito anche la stampa gastronomica nazionale. Il Gambero Rosso l’ha, infatti, definita “una delle esperienze più toccanti e intelligenti nate intorno alla pasta fresca negli ultimi anni”.

Dall’ospedale al laboratorio: la rinascita di Alessandra

Come ha raccontato la prestigiosa testata gastronomica in un’interessante intervista a 10 anni, ad Alessandra, originaria di Licata, in provincia di Agrigento, viene diagnosticato un sarcoma raro. I medici le danno tre mesi di vita. Oggi, dopo oltre 27 anni, ha deciso di tornare negli stessi reparti pediatrici, ma dall’altra parte: con un grembiule, una spianatoia e tanta voglia di donare. “La pasta mi ha salvata – racconta – e ora voglio che salvi anche altri, almeno per qualche ora”.

“Smile and make pasta” nasce da lì, e cresce grazie al crowdfunding e alla determinazione. Il progetto si è già sviluppato in diverse strutture, da Milano a Torino, con tappe in centri come Casa U.G.I. e Casa Giglio, luoghi che offrono supporto a famiglie con bambini in cura oncologica.

Un laboratorio che unisce e racconta

I laboratori, curati nei dettagli, propongono ricette legate a tradizioni regionali e al calendario delle festività italiane. Ci sono paste ripiene, formati del Sud come quelli siciliani, e versioni colorate per il Carnevale. Ogni incontro è pensato per coinvolgere i bambini e le loro famiglie, attorno a un grande tavolo condiviso.

Ogni forma di pasta è una storia. Insegniamo, creiamo, ridiamo insieme. La pasta è un mezzo per sentirsi parte di un gruppo”, spiega Lauria. In alcuni casi, come durante l’incontro con una mamma ucraina, si scoprono anche nuove tecniche e si creano ponti tra culture. E non mancano gli eventi speciali, organizzati con il supporto di sponsor.

Tutti i tipi di pasta realizzati nei laboratori sono vegani e prodotti con farine biologiche da grani antichi siciliani come tumminia e perciasacchi, macinati a pietra. “Non è solo una scelta nutrizionale, ma anche simbolica – dice Alessandra –. Usiamo ingredienti vivi, che fanno bene e raccontano un pezzo della nostra terra”.

Il progetto ha già conquistato il cuore di molti e continua a espandersi. Una dimostrazione concreta che anche da un passato difficile può nascere un’idea capace di cambiare vite. E tutto parte da un gesto semplice: mettere le mani in pasta.