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Allarme per l'olio extravergine. Gli esperti, infatti, hanno stimato un calo della raccolta di olive che, a livello nazionale, sarà del 30% a livello nazionale, con punte del 50% al Sud. Il problema principale è la siccità: "La siccità con un notevole stress idrico sta dando il colpo di grazia a un'annata già difficile per le piante di ulivo", ha detto all'AdnKronos Gaetano Bonasia, agronomo del Cno e direttore tecnico della Op Oliveti terra di Bari. "Il calo della produzione dovrebbe essere intorno al 30% tuttavia la qualità è salva, – prosegue Bonasia – lo possiamo dire fin da adesso, sarà un'annata eccezionale sotto quel profilo anche perché non abbiamo avuto il problema della mosca".

Per quanto riguarda invece la Xylella fastidiosa, che ha mietuto vittime tra gli uliveti secolari del Salento, la situazione sembra essere sotto controllo, anche se molti alberi sono stati abbattuti. In Sicilia e Calabria, tra le regioni più vocate all'olivicoltura dopo la Puglia, si è aggiunto poi il problema del tripide che ha causato gravi perdite di fiori e quindi di frutti.

Una soluzione potrebbe essere un aumento della coltivazione attraverso nuovi impianti di uliveti intensivi: "Non siamo a favore di uliveti super intensivi – ha aggiunto Bonasia – ma occorre aumentare la produzione con gli impianti di uliveti intensivi con 350-400 piante per ettaro, contro le attuali 200 con cultivar italiani e non stranieri. Inoltre, servirebbe pianificare l'irrigazione nei campi desalinizzando l'acqua del mare e, prendendo a modello il sistema israeliano, dove l'acqua scarseggia. Per fare tutto questo però servirebbero gli aiuti, una ocm dell'olio, non solo del vino".