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Se sentite l'irrefrenabile desiderio di esplorare il mondo e di conoscere nuove culture, potreste essere affetti dalla sindrome di wanderlust, anche conosciuta come la malattia del viaggiatore. Il termine wanderlust è di origini tedesche e significa letteralmente "desiderio di girovagare".

Come avrete capito, non è niente di grave, anzi. I "malati" di wanderlust, come chi ha dato vita all'omonimo blog, si riconoscono al volo, senza bisogno di scavare troppo a fondo: amano conoscere gente nuova, fare esperienze inconsuete, mangiare del cibo che non hanno mai visto prima, non possono nemmeno resistere all'idea di salire su un aereo per recarsi in un punto a caso del globo. 

Ancorché non si tratti di una patologia, una recente ricerca scientifica ha dimostrato che i malati di viaggi sono tali perché ce l'hanno scritto nel DNA. Il cosiddetto "gene del viaggio" è stato ribattezzato, manco a dirlo, gene di wanderlust. A quanto pare, sarebbe presente nel genoma del 20% circa della popolazione mondiale.

Ulteriori studi  hanno poi dimostrato che la maggior parte delle persone affette da questa sindrome vive in aree del mondo in cui storicamente i viaggi sono sempre stati incoraggiati, come per esempio l'Africa. Insomma, se siete dei wanderluster patentati, non preoccupatevi; al contrario, ritenetevi pure felici.