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Non ci sono buone notizie per le città di Agrigento, Messina, Catania e Palermo, almeno per quanto riguarda la vivibilità ambientale. Sono proprio loro, infatti, a chiudere la classifica Ecosistema Ubrano, stilata da Legambiente insieme al Sole 24 Ore. Dal dossier emerge in generale un Paese fermo, con un vasto divario tra Nord e Sud. Se è vero che qualche passo in avanti è stato fatto sul fronte della raccolta dei rifiuti e delle energie rinnovabili, c'è ancora molto da fare sul versante dei trasporti pubblici.A guidare la classifica nazionale sono Verbania, Trento, Belluno, Bolzano, Macerata e Oristano. 

Gli indicatori selezionati per confrontare i 104 capoluoghi di provincia presi in esame sono 18: sono tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi idrici domestici, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili).