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Anche Rosario Fiorello ha qualcosa da dire su Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood accusato da diverse attrici di molestie sessuali. Lo showman siciliano ha parlato durante la prima puntata della sua nuova trasmissione "Il socialista", in diretta audio su Facebook. Tra serio e faceto ha spiegato di essere in possesso di una lettera "vera", in cui il produttore, dopo avere incassato un no ad un copione di un suo film, gli diceva che Hollywood gli avrebbe chiuso per sempre le sue porte.

«Tutti parlano di Weinstein – esordisce Fiorello – ma su questa storia, qualunque cosa si dica, si viene attaccati». Nel caso di Fiorello l’incontro avvenne quando lo showman partecipò alle riprese del film 'Il talento di Mr.Ripley', uscito nel 1999. All’epoca, alle feste poteva capitare di incontrare Weinstein che, «con atteggiamento godone, seduto sul divano con le gambe aperte, ordinava champagne anche per darlo da bere alle piante».

Alcuni anni dopo lo showman venne ricontattato per il film 'Nine', un musical diretto da Rob Marshall, ma per un ruolo marginale, quello di «un elegante cantante italiano che canta mentre i protagonisti parlano tra loro in una sala da ballo».

Fiorello racconta che non ci pensò due volte e rifiutò l’offerta. Fu allora che Harvey Weinstein, produttore del film, gli inviò una lettera a sua firma. «Mi scrisse che non potevo non accettare – racconta ancora Fiorello – e che lui non poteva tollerare che un signor nessuno come me gli avesse detto no. Mi scrisse che Minghella aveva molta stima di me e cose tipo 'come osi rifiutarè e 'tu forse non hai capito a chi hai detto no', con una conclusione del tipo: 'Dopo questo rifiuto, non lavorerai mai più in America'». «Se non mi avete visto in Guerre stellari e in Rocky 6 – conclude Fiorello sorridendo – ora sapete che è colpa di Weinstein».