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Continuano a montare rabbia e polemiche per la mostra di Hermann Nitsch, che si terrà ai cantieri culturali della Zisa di Palermo dal 10 luglio al 20 settembre. La rassegna dal titolo Das Orgien Mysterien Theater è già stata censurata in Messico e in molti hanno firmato una petizione per cancellarne ogni traccia anche dal capoluogo siciliano. L'artista austriaco, molto quotato in diverse parti del mondo, pratica l’uso sacrificale di animali già destinati alla macellazione facendo riferimento ai culti precristiani ispirati ai miti greci.

Una dura presa di posizione contro Hermann Nitsch porta la firma di Vittorio Sgarbi: "La sua non è arte, i palermitani fanno bene a ribellarsi", si legge su Repubblica. Il critico aggiunge:

Guai a censurare la mostra, altrimenti si ottiene l'effetto contrario, si fa il loro gioco. Ci sono artisti che hanno campato decenni con la censura. Che ne hanno fatto la loro cifra. La mostra va fatta. Tanto, diciamolo chiaro, non credo ci andrà qualcuno.

Il lavoro di Hermann Nitsch aveva già poco senso quaranta anni fa, oggi ne ha ancora meno. È superato. Forse sarebbe ora che andasse in pensione. E poi quale sarebbe il collegamento con Palermo? Quale il riscontro per la città? Il popolo fa bene a farsi sentire. Quella dei palermitani è una reazione giusta di fronte a un'operazione che non ha alcun senso e fondamento.

Magari ci fosse qualcosa di scandaloso nei lavori di Nitsch, almeno ci sarebbe uno spunto di dibattito, qui a mio avviso si tratta di un'avanguardia anemica e asfittica. Non è neppure una provocazione fine a se stessa. Ma la cosa più grave è che c'è il rischio di fare passare il messaggio che questa qui è l'arte contemporanea. Non è così.