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"Sono distrutto e a disposizione dell'autorità giudiziaria", ha detto in aula il pensionato 63enne Mario Di Fiore, il killer del benzinaio Nicola Lombardo, 44 anni. È iniziata davanti al giudice del Tribunale di Palermo Daniela Cardamone l'udienza di convalida del fermo dell'uomo che "dopo il delitto si è reso subito conto della gravità della vicenda", fa sapere l'avvocato difensore Giuseppe Avarello.

Anche alla luce della confessione resa dall'indagato, il legale ha chiesto gli arresti domiciliari e l'uso del braccialetto elettronico, mentre la Procura chiede la convalida del fermo e l'applicazione della misura cautelare in carcere. Il Gip si è riservato la decisione.

Di Fiore ha sostenuto di aver sparato un unico colpo che ha centrato la vittima alla milza. Il motivo? Avrebbe percepito una reazione da parte del benzinaio; il prezzo del pieno di carburante, a quanto pare, non c'entra nulla. Secondo l'accusa, i due avrebbero litigato per un differenza di 6-7 euro sul prezzo da pagare.