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Due alpinisti sono morti sul Passo di Verra, sul Monte Rosa. I corpi si trovano a quota 3.800 metri. I due, stando alle prime ipotesi, potrebbero essere caduti per alcune centinaia di metri nella zona a monte della via normale di salita al Polluce (4.092 metri), sulla parete Ovest. Si tratta di un itinerario alpinistico del Monte Rosa, molto frequentato in questo periodo insieme a quello della vicina vetta del Castore (4.228 metri). 

Soltanto ieri altri tre scalatori svizzeri impegnati nella salita a Punta Gnifetti sono morti precipitando per 800 metri a causa del cedimento della cornice di neve dalla quale si erano sporti per osservare il panorama. Sulle Alpi occidentali si è registrata in questo agosto una lunga catena di tragedie.

All'inizio del mese due alpinisti inglesi sono morti assiderati sul Cervino, dove erano stati bloccati dal maltempo. Pochi giorni dopo, il 10 agosto, una coppia tedesca è caduta dal Breithorn centrale, sempre nel gruppo del Monte Rosa. Il 13 agosto altri due incidenti fatali, uno sul versante francese del Monte Bianco, vittima una guida alpina scampata a due valanghe, e uno sul Grand Combin, in Svizzera, vicino al confine con l'Italia. Il giorno dopo un'altra vittima: un distillatore torinese, appassionato di montagna, caduto in un crepaccio nel massiccio del Rosa. Il 18 agosto altre tre alpinisti sono morti sul Monte Bianco dopo essere stati coinvolti nel crollo di alcuni seracchi, mentre tre giorni dopo un francese è rimasto ucciso da una scarica di sassi lungo la via normale di salita al Monviso.

Già a metà agosto sulle Alpi erano morte oltre 30 persone. Secondo gli esperti le cause sono fatali errori di tecnica alpinistica, casualità oppure sottovalutazione delle più elementari regole della sicurezza.