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Ha lasciato il posto fisso per seguire la sua passione per il pane. Si è formato a Milano, nella prima scuola del pane d’Italia e poi è rientrato in Sicilia, per aprire la sua bottega. È la storia di Antonio Palana, nato a Milazzo 44 anni fa e cresciuto lavorando come ferroviere, senza mai abbandonare il suo amore per gli impasti. Dopo aver frequentato la prima scuola in Italia che insegna a fare impresa intorno al pane, a Milano, è tornato nel paese in provincia di Messina e ha messo su Frangipane, il suo panificio con cucina.

“Mia nonna Concetta abitava in una casa con forno a legna, che serviva per tutto il paese. Questo quando ancora tutte le famiglie impastavano il proprio pane, e lo portavano a cuocere una volta a settimana”. Antonio ha lasciato la Sicilia a 18 anni, per diventare militare presso il genio ferroviere a Bologna, e poi ha continuato a lavorare in ferrovia, spostandosi prima a Genova e poi a Torino.

Nel 2017 alcune vicissitudini l’hanno riportato a Milazzo, dove ha dedicato il suo tempo libero ai fornelli, quindi ha deciso di frequentare un corso di cucina professionale e di fare qualche piccola esperienza.

Non subito trovato il coraggio di lasciare al posto fisso, ma le cose sono cambiate quando ha scoperto l’esistenza della prima scuola del pane, fondata a Milano da Davide Longoni, “MadreProject”. Lì ha conosciuto altre persone con una passione come la sua, ma soprattutto, ha seguito mesi di lezioni frontali e laboratori. Ha fatto visite in giro per l’Italia, scoprendo bravi fornai e agricoltori “illuminati”, e poi ha deciso di partire col suo progetto personale.

Antonio Palana

Frangipane nasce da una visione condivisa con la compagna Michela Di Rubbo. Tra pochi giorni aprirà proprio sul porto di Milazzo, una location che guarda al mare, ma anche al Mediterraneo. Il locale include un laboratorio a vista e non venderà solo pane e pizza, ma farà anche cultura intorno ai prodotti. Non solo panificati, ma anche cucina, con preparazioni per pranzi e cene.

Non mancherà la cucina regionale, “ma con qualche spunto creativo“. La star sarà il pane, con sola farina di grano duro per gli impasti anche in versione condita. La pizza in teglia si rifarà alla “scuola romana”: “Vogliamo rileggerla in chiave siciliana ragionando sulle farciture. Che saranno ad esempio il sugo di carne della domenica, le polpette, oppure le cime di rapa saltate”. Foto Facebook Antonio Palana.

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