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0202020202L’appendicite è un’infiammazione dell’appendice vermiforme, un tratto dell’intestino crasso a fondo cieco, molto ricco di tessuto linfatico, che si trova al di sotto della valvola ileo-cecale; il punto di passaggio tra intestino tenue e intestino crasso.TIPI: L’appendicite può manifestarsi in due forme: se l’infiammazione non è grave e si trascina per anni, ci troviamo di fronte ad un’appendicite cronica; mentre se l’infiammazione si scatena violentemente, si parla diappendicite acuta che, il più delle volte, rende necessaria l’asportazione di tutta l’appendice. Essa può risolversi spontaneamente dopo pochi giorni, oppure aggravarsi, sino alla comparsa di pus all’interno. Può vuotarsi nel cieco se persiste una comunicazione tra appendice e intestino, oppure aprirsi una strada attraverso la parete dell’appendice e vuotarsi nella cavità addominale, dando luogo ad una peritonite, cioè un’infiammazione del peritoneo, la membrana che tappezza internamente tutta la cavità addominale.

UNA DONNA APPOGGIA LE MANI SUL SUO VENTRECAUSE: Le cause dell’appendicite sono moltissime: l’alimentazione scorretta e disordinata, una indigestione, una stitichezza ostinata nel tempo, l’accumulo nell’appendice di corpuscoli estranei (es. noccioli di frutta, peli, setole di spazzolini per denti ecc.), ipertrofia dei follicoli linfatici appendicolari che possono aumentare di numero e dimensioni in risposta ad un’infezione locale o sistemica (mononucleosi, tifo, morbillo, morbo di Crohn, gastroenteriti ecc.).SINTOMI: Il principale sintomo dell’appendicite è il dolore diffuso all’addome che si intensifica in alcune ore, spostandosi verso il quadrante inferiore destro dell’addome, che diventa molto sensibile persino a lievi pressioni. Spesso il dolore è accompagnato da nausea, vomito e febbre; in alcuni casi da diarrea, dolore diffuso alla coscia e alla gamba destra.Un’appendice infiammata si può rompere, provocando una peritonite, ossia un’infezione della parete addominale potenzialmente letale ed in questo caso le condizioni peggiorano rapidamente, si è colpiti da febbre, pallore, sudorazione e dolore addominale intenso.

APPENDICITE 1DIAGNOSI: L’esame obiettivo si basa suisintomi riferiti dal paziente e sulle manovre di palpazione dell’addome ben specifiche (rilevamento della contrattura dell’addome, manovra di Blumberg, manovra di Rovsing, Manovra Psoas, pressione del punto di McBurney). Per quanto concerne l’appendicite acuta, viene richiesto un esame del sangue,analizzando: emocromo, proteina C reattiva, Ves. Per la diagnosi differenziale, a questi esami si affiancano: esame delle urine, degli enzimi epatici e pancreatici, dosaggio della gonadotropina corionica per escludere un’eventuale gravidanza extrauterina. All’esame obiettivo e di laboratorio, possono essere affiancate altre tipologie diagnostiche: radiografia dell’addome, ecografia dell’addome, Tac e Alvarado Clinical Store; un test che, mettendo insieme l’esame obiettivo e diagnostico, assemblando parametri come: sintomi, segni, esami di labotatorio, assegna loro dei punteggi.

APPENDICITE 2CURA: Solitamente l’appendicite viene curata rimuovendo chirurgicamente l’appendice. L’intervento chirurgico per rimuoverla è chiamato appendicectomia e può essere eseguito in 2 modalità: il metodo più vecchio prevede una laparotomia, rimuovendo l’appendice attraverso una singola incisione nell’area inferiore destra dell’addome; mentre il nuovo metodo, la video-laparo-appendicectomia, consente di eseguire diverse incisioni più piccole, tramite speciali strumenti chirurgici appositi, consentendo la rimozione con meno complicazioni, come infezioni post-operatorie, e permettendo una ripresa più rapida. La cura senza intervento chirurgico include antibiotici per curare l’infezione ed una dieta di liquidi o leggera affinchè l’infezione guarisca. Dopo l’intervento chirurgico è utile invece assumere alimenti liquidi come il brodo, i succhi di frutta, le tisane. Per riabilitare gradualmente il sistema digerente al cibo, vanno assunte minestre, mele e verdure cotte e spremute di frutta, evitando i cibi che producono gas come i legumi e i formaggi stagionati. PREVENZIONE: la prevenzione si basa su una dieta ricca di fibre e sullo svolgimento di una regolare attività fisica per non rallentare la velocità del transito intestinale.

Caterina Lenti

Meteoweb