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PALERMO – Procede a rilento e si avvia verso la prescrizione dei reati il processo che riguarda tre imputati per i gravi danni neurologici subiti da un neonato, cui diedero azoto al posto dell'ossigeno. Il piccolo è nato prematuro, il 28 ottobre del 2010, al Policlinico di Palermo e gli imputati rispondono di lesioni colpose (reato che si prescrive in sette anni e mezzo).

AZOTO INVECE DI OSSIGENO A NEONATO: I DETTAGLI

Ecco i dettagli, riportati dal Giornale di Sicilia:

Secondo le indagini, il bimbo nato in anticipo di circa sei settimane venne intubato per ricevere ossigeno, ma nell'impianto scorreva protossido di azoto, un gas anestetizzante che il neonato avrebbe respirato per 68 secondi. tutto sarebbe accaduto, secondo gli inquirenti, per una svista durante i lavori dell'impianto del reparto.

Un errore per il quale sono imputati anche per l'omesso collaudo dell'apparecchiatura il direttore del dipartimento materno-infantile del Policlinico, Enrico De Grazia, il geometra e tecnico del Policlinico, Aldo La Rosa, direttore dei lavori realizzati sull'impianto, e Francesco Inguì, titolare della Sicilcryo srl di Marineo, che aveva eseguito i lavori.