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Caso Loris, depositate le motivazioni della sentenza con cui il Gup di Ragusa Andrea Reale ha condannato Veronica Panarello per l'omicidio del figlioletto, ucciso il 29 novembre del 2014. In un totale di 190 pagine e 29 capitoli vengono ripercorse tutte le tappe del processo. 

"La condotta processuale della donna – si legge – è stata deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa, manipolatrice. Va assolutamente confermata e fatta propria in questa sede la definizione laconica del giudice del riesame nella persona dell'imputata: 'Lucidissima assassina'". 

Sono parole pesanti: "All'esito del processo l'espressione appare persino benevola perché oltre alla evidenza della piena capacità di intendere e di volere dell'imputata dal momento del fatto, questo giudice ritiene di potere evidenziare la pravità d'animo con la quale la donna, senza alcuna pietà e senza un benché minimo pentimento, neanche dopo avere commesso il più innaturale dei crimini, ha occultato il cadavere del figlio".

Viene inoltre reso merito al lavoro del medico legale Giuseppe Iuvara che ha permesso di "avere contezza di circostanze fondamentali per la ricostruzione dell'evento e della causa mortis". Pare quindi fossero da subito evidenti le lesioni sul corpo del povero piccolo. Loris era alto un metro e venti circa, pesava 18-20 chilogrammi, era più piccolo rispetto alla sua eta': aveva 8 anni, ma ne dimostrava 5 o 6. Dall'autopsia è emersa la piena compatibilità con le fascette consegnate da Veronica, che sarebbero state strette attorno al collo e ai polsi di Loris Stival.