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Il prossimo 6 luglio, davanti alla prima Corte d'assise d'appello di Catania, comincerà il processo di secondo grado per Veronica Panarello, condannata in primo grado a 30 anni per l'omicidio del figlio Loris, 8 anni, e per l'occultamento del cadavere. Il delitto avvenne il 29 novembre 2014 nella loro casa di Santa Croce Camerina, nel Ragusano.

Il ricorso era stato depositato il 28 marzo scorso dal legale della donna, l'avvocato Francesco Villardita. Il penalista chiede "una nuova perizia psichiatrica" e di "riaprire l'istruttoria dibattimentale" per "effettuare il confronto tra lei e il suocero, Andrea Stival". Nel "merito" chiede di "assolvere" la donna "per non avere commesso il fatto", e in subordine di "ritenere la sussistenza del concorso anomalo" nell'omicidio, commesso da altri, di "riconoscere il vizio parziale di mente" e di "rideterminare la pena" anche "concedendo le attenuanti generiche" escluse dal gup di Ragusa Andrea Reale.