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Proseguono le indagini sulla vicenda avvenuta a Catania, dove una donna di 26 anni ha ucciso il figlio scaraventandolo a terra. La donna è stata arrestata e ha risposto alle domande del Gip ma, spiega BlogSicilia.it, è “in uno stato confusionale” perché “non sta bene” e ha “bisogno di assistenza e di aiuto”. Queste le dichiarazioni del suo legale, l’avvocato Luigi Zinno.

L’avvocato, uscendo dal carcere di piazza Lanza, a conclusione dell’interrogatorio di garanzia, ha spiegato che “detenzione in carcere non è compatibile con lo stato di salute della signora”, che, ha auspicato, “deve andare in una struttura, in una comunità”.

Zinno reputa non realistico il reato di “omicidio volontario” che la Procura contesta alla 26enne, che, invece, sostiene il penalista, “è una donna che sta male”.

“Di quel momento non ricorda molto, ma il bambino lo ha sempre voluto – ha ribadito l’avvocato Zinno – e alla domanda se mai avesse pensato di abortire, lei ha detto di no. Si è resa conto di quello che ha fatto, ma non che il lancio potesse provocare la morte del bimbo. Ha momenti di vuoto, anche oggi mentre veniva interrogata davanti al Gip, alcune domande neanche le ha capite. Sia l’accusa che la difesa concordano sul fatto che serve il trasferimento in una struttura adatta”.