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Chi l'avrebbe mai detto che anche il pane avrebbe risentito della crisi? Il consumo è crollato ai minimi storici e le centinaia di specialità tradizionali presenti in Italia sono a rischio. A lanciare l'allarme è Coldiretti, che ha parlato ad Expo del rischio omologazione, presentando una rassegna delle produzioni del territorio. Il consumo di pane degli italiani è sceso nel 2014 al record negativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona.

Nel 1861 si mangiavano 1,1, chili di pane a persona al giorno e, da allora, si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta, che è sceso considerevolmente fino ai giorni nostri. Ad essere preferito rimane, comunque, sempre il pane artigianale, che rappresenta l'88% del mercato, anche se cresce la domanda di prodotti "sostitutivi", come crackers, grissini e pani "speciali". 

Tra le novità più richieste del mercato – ha detto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – c'è l'acquisto del pane realizzato con varietà di grano locali spesso di varietà salvate dall'estinzione direttamente dai produttori agricoli e venduto nelle aziende o nei mercati di campagna amica. È una scelta che consente di conciliare qualità, fragranza ed impegno per lo sviluppo locale resa possibile dalla legge di orientamento.