CAUSE: Si tratta di un evento particolarmente traumatico, sempre in agguato, causato nella maggior parte dei casi da un movimento brusco e scorretto che determina lo spostamento delle vertebre e la contrattura muscolare; ma che può essere provocato, all’opposto, dallasedentarietà (poiché le articolazioni e i muscoli, non abituati al movimento, sono sottoposti ad un forte stress e possono avere problemi infiammatori); da comportamenti scorretti (postura scorretta, ad es. lo stare seduti molte ore alla scrivania o in piedi sui tacchi per molto tempo); da un colpo di freddo poiché non ci si è coperti abbastanza in inverno o per via della troppa aria condizionata d’estate. Vi sono poi cause legate a condizioni fisiologiche: es. l’obesità che può infiammare il tratto lombosacrale; la gravidanza, durante la quale il peso corporeo aumenta e la schiena deve sopportare il peso del pancione, oppure durante il periodo di allattamento in cui il riassestamento ormonale determina i dolori articolari. Infine, vi sono cause patologiche: osteoporosi (che provoca un assottigliamento progressivo di tutte le ossa a causa del minore assorbimento di calcio. Le ossa, più sottili, diventano più fragili e più soggette a fenomeni traumatici); ernia del disco (che comprime le radici dei nervi spinali, determinando l’infiammazione e il dolore acuto a livello muscolare); la spondilolistesi, una patologia che provoca lo scivolamento di una vertebra sull’altra, dovuta a traumi e continue sollecitazioni della colonna vertebrale e frequente nel body building, nel golf, nei tuffi e nella ginnastica artistica.
FATTORI DI RISCHIO: Tra i fattori di rischio che predispongono il soggetto al colpo della strega: atteggiamenti posturali viziati, errata tecnica di sollevamento (senza piegare le ginocchia, ma facendo esclusiva leva sul tratto lombare della schiena); eventi traumatici di altra natura come cadute o incidenti; colpi di freddo invernali o estivi; sforzi che comportano eccessive sollecitazioni muscolari e legamentose; discopatie generiche, ernia al disco, disidratazione; spondilolistesi (scivolamento di una vertebra sull’altra); degenerazioni artrosiche vertebrali; torsione della schiena; starnuti particolarmente forti o accessi di tosse.
CURA: Il medico può prescrivere una terapia farmacologica con analgesici (es.paracetamolo) o antinfiammatori non steroidei (es. ibuprofene e nimesulide) per alleviare il mal di schiena,antispastici per sciogliere la contrazione muscolare. Il riposo non deve protrarsi per più di 2-3 giorni e dopo tale periodo è necessario ricominciare a muoversi, anche solo camminando lentamente o eseguendo qualche esercizio leggero di stretching. Per allentare le tensioni muscolari e il dolore, possono essere effettuati, da parte di osteopati, chiropratici o fisioterapisti, manipolazioni e massaggi decontratturanti.
RIMEDI NATURALI: Risolta la fase acuta, possono essere utili miscele fresche diippocastano, olmaria ed equiseto, che hanno buone proprieta’ antinfiammatorie (dall’ olmaria si estrae l’acido acetilsalicilico che ha dato origine a molti farmaci e che è contenuto anche in molti unguenti e pomate). Sostanze equivalenti sono contenute nel salice bianco. Importanti sono anche le compresse di liquirizia e di artiglio del diavolo (disponibile anche in gocce): quest’ ultimo è una pianta medicinale utilizzata per secoli dagli stregoni africani che ha potenti effetti antinfiammatori, analgesici e antispastici. Per ridurre le contratture muscolari potete optare per un massaggio con olio essenziale di noce moscata, dotata di attività antispastica, antinfiammatoria e analgesica.
Caterina Lenti
MeteoWeb