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01La Regione Sicilia tace. Traghettamento treni e modernizzazione sulla pelle dei Siciliani.

Attualmente il siciliano che deve andare a Roma da Palermo o da altre città acquista un biglietto per un treno Intercity mediamente sulle 55/60 euro ed in 11/12 ore, puntualità permettendo, arriva a Roma Termini.

Nell’ipotesi della rottura di carico paventata a partire dal 15 giugno p.v. gli stessi fruitori del servizio si troveranno ad acquistare un biglietto che si aggirerebbe intorno alle 75/85 euro e con un risparmio di tempo di 50/60 minuti ma con il disagio di scendere dal treno con i propri effetti personali, farsi una bella scarpinata per raggiungere un traghetto per la traversata, ridiscendere dal traghetto rifarsi un’altra passeggiata per risalire sul treno a Villa San Giovanni e ripartire.

Un altro dato importante da prendere in considerazione e da non sottovalutare, è che Trenitalia ha già messo in  vendita  i  biglietti  per  oltre  la  metà  dei  treni  a  percorrenza  nazionale  e internazionale  dell’orario estivo di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 giugno 2015.

I viaggi ferroviari possono essere acquistati, con un anticipo massimo di 4 mesi, su tutti i sistemi di vendita Trenitalia e nelle agenzie di viaggio convenzionate. 

L’apertura alle vendite consentirà di programmare per tempo gli spostamenti di lavoro, le  vacanze  estive  nonché  eventuali  visite  a  Expo  Milano  2015,  in  programma  dall’1 maggio  al  30  ottobre.  Nonché  di  poter  cogliere  la  soluzione  più  adatta  alle  proprie esigenze nell’ampia gamma di prezzi e livelli di servizio disponibili.

La  tranche  posta  in  vendita  comprende  240  treni:  142  Frecce,  21  Intercity,  16 Intercity Notte e 61 collegamenti da e per Svizzera, Francia, Austria e Germania. La stranezza è che di tutti questi treni al momento dalla Sicilia non è possibile poterli acquistare al massimo chi è interessato può prenotare la propria partenza da Villa san Giovanni.

Non desideriamo fare nessuna considerazione in merito ma lasciamo questa riflessione a tutti i siciliani e alle eventuali prese di posizione del presidente Crocetta, dell’assessore ai trasporti Pizzo, dei sindaci delle aree metropolitane Accorinti, Bianco ed Orlando nella duplice veste di sindaco e di presidente dell’Anci Sicilia.

L’impegno che dovrebbero assumere nei confronti del ministro Lupi e dell’ad di Fsi Elia, è quello di non lasciare passare questa sorta di modernizzazione e velocizzazione che oltre al danno, rappresenta per i siciliani compresi i signori politici che ci rappresentano, una grande beffa.

Considerato che non tutti i mali vengono per nuocere, e che il divieto di ingresso al sindaco Accorinti nel palazzo della politica palermitana abbia convinto lo stesso sindaco di Messina, finalmente, a prendere carta e penna e scrivere al ministro Lupi per attestare che non è d’accordo al piano di dismissione e di ridimensionamento del traghettamento dei treni sullo Stretto così come proposto nell’incontro del 23 dicembre 2014.

Questo, infatti, era quello che chiedeva il ministro Lupi agli Enti Locali e precisamente dichiarare se favorevoli o no alla fantomatica ipotesi di modernizzazione e velocizzazione della rottura di carico del traghettamento dei treni da e per il nord, mettendolo nero su bianco.

Il sindaco Accorinti l’ha fatto e gli altri cosa stanno aspettando? Il presidente Crocetta e l’assessore Pizzo che pensano di fare? Il sindaco Bianco dell’aerea metropolitana orientale cosa ne pensa? Non ritiene opportuno intervenire per fermare questo scippo? Sarebbe anche lui disposto a scrivere al ministro Lupi per dichiarare il  proprio dissenso a questa scelleratezza di isolamento definitivo dell’Isola?

E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione, non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci garantisce?

Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che “Ferrovie dello Stato” revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno, treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra le due Italie.

 
 
 
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer
 
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