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Dopo circa mezz'ora a tentare di trovare la vena per l'iniezione letale, l'esecuzione è stata sospesa. È il controverso caso avvenuto nella prigione di Lucasville, nell’Ohio. Come riporta anche il "New York Times", il condannato a morte era Alva Campbell, 69 anni. È la terza volta che un episodio del genere accade nella storia degli Stati Uniti. Le autorità dell’Ohio hanno comunque deciso che ci riproveranno il 5 giugno 2019.

L'uomo è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza per aver ucciso a colpi di pistola un 18enne, Charles Dials, durante il furto di un’automobile. Era il 1997 e Campbell era in fuga dopo essere evaso dal carcere in cui aveva già passato 20 anni per un altro omicidio. L’uomo, rilasciato in libertà vigilata, era stato arrestato per rapina, ma ha approfittato di un’udienza per fuggire. 

Secondo i suoi avvocati, Campbell di una grave insufficienza polmonare. Ha una sacca per la colostomia, non può muoversi senza un deambulatore e avrebbe anche un cancro ai polmoni. Nonostante gli inviti alla clemenza, il governatore dell’Ohio, il repubblicano John Kasich, aveva confermato l’esecuzione. Gli agenti hanno tentato di infilare una cannula per due volte nel braccio desto di Campbell e, visto il fallimento, hanno provato nella gamba destra, appena sotto il ginocchio. Secondo le autorità carcerarie, fino a 90 minuti prima dell’ora fissata per l’esecuzione non c’era alcun problema con le vene del condannato.