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COUS COUS FEST,SENEGAL VINCE IL CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS

ALLA CHEF SENEGALESE ANCHE IL PREMIO PER LA MIGLIORE PRESENTAZIONE

IL VOTO POPOLARE INCORONA L’ITALIA

AL PIATTO DEGLI STATI UNITI IL RICONOSCIMENTO PER GUSTO E BENESSERE

Stasera il sipario sulla 22\esima edizione con il cabaret di Sasà Salvaggio

SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), 29 SETTEMBRE. E’ il Senegal il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous, l’unica competizione internazionale che mette insieme, in maniera pacifica, paesi di 4 continenti: quello africano, europeo, americano e asiatico, compresi anche Palestina e Israele.

Il Campionato del mondo è il momento centrale del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale, organizzato dall’agenzia di comunicazione Feedback di Palermo in partnership con il Comune di San Vito Lo Capo, la cui 22\esima edizione si chiude stasera a San Vito Lo Capo.

La ricetta di Mareme Cisse, senegalese di Dakar, che lavora al ristorante Ginger People&Food della cooperativa sociale Al Karub (Agrigento), in gara con il suo figlio maggiore, Falilou Diouf, da cui prende il nome la sua ricetta, couscous di Falilou, è stata la più apprezzata dalla giuria tecnica, tra quelle di Israele, Italia, Marocco, Palestina, Stati Uniti, Tunisia e il team dell’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. La ricetta di Mareme Cisse, un cous cous con tartare dell’orto, mango e polpo iohos, marinato e lessato secondo tradizione, servito su crema di carote e zenzero con erbette e spezie di Salamba, ha convinto la giuria tecnica presieduta da Enzo e Paolo Vizzari, esperti di cucina, e composta da undici tra giornalisti, chef e blogger.

Mareme Cisse è molto impegnata, con la cooperativa Al Karub, in favore dell’inserimento lavorativo di donne e ragazzi stranieri rifugiati o in condizione di fragilità sociale. La cucina che propone rivisita la tradizione dell’Africa occidentale e quella siciliana, in un mix di culture e sapori molto accattivanti, secondo un antico proverbio siciliano che dice che “‘a tavula è trazzera”, la tavola è una strada che unisce. “Questo è lo spirito che anima il  mio lavoro – dice Mareme – consapevole della necessità di costruire una società multiculturale, colorata e aperta verso il futuro”.

La chef è stata proclamata Campione del mondo di cous cous in una piazza Santuario gremita di pubblico, dove ha ricevuto il premio offerto da Unicredit, consegnato dal sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino e da Roberto Cassata, responsabile relazioni con il territorio Sicilia di UniCredit. “Anche quest’anno San Vito Lo Capo è tornata ad essere la capitale mondiale dell’integrazione e della contaminazione tra le culture – ha detto il sindaco Peraino – e il cous cous il pretesto per parlare di pace e solidarietà tra popoli all’insegna del motto “make cous cous not walls”.

Al Senegal è andato anche il premio per la migliore presentazione del piatto, offerto da Conad e consegnato da Giovanni Anania, responsabile marketing Conad Sicilia. “I colori del cous cous, del polpo e del battuto di verdure, distinti e giustapposti senza confondersi – recita la motivazione della giuria tecnica – rendono elegante e insieme attraente al palato la piccola ‘natura morta’ rappresentata nel piatto che la cuoca Mareme Cisse ha dedicato a suo figlio Falilou”.

La giuria popolare, composta dai visitatori della manifestazione, ha premiato invece l’Italia, rappresentata da Giuseppe Peraino, sanvitese, in squadra con il marsalese Francesco Bonomo e Massimiliano Poli, chef ad Eataly Paris Marais. La loro ricetta, dal titolo Viniri (venire), a base delle tre consistenze di scorfano, è stata premiata con il riconoscimento offerto da Bia CousCous e consegnato da Luciano Pollini, amministratore delegato di Bia.

Per il secondo anno consecutivo va agli Stati Uniti, rappresentati dallo chef Kevin Sbraga, vincitore di “Top Chef”, in onda sul canale televisivo statunitense Bravo e che ha partecipato anche a Masterchef Usa, in squadra con Vanessa Anne Beahn, il Premio Salute e benessere, offerto da Visodent e consegnato da Lorella Valenza di Visodent anche a Karen Schinnerer, portavoce del Consolato degli Stati Uniti a Napoli.

 “I due ingredienti al centro della ricetta, il cous cous e i gamberi – si legge nella motivazione – sono esemplarmente esaltati dal misurato apporto degli ortaggi e delle spezie che con discrezione conferiscono al piatto complessità e armonia ma non lo appesantiscono. Tanto buono quanto sano”.

Il Cous Cous Fest ha attirato nella cittadina trapanese migliaia di persone con un programma di dieci giorni che ha visto oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti della cucina italiana, Andy Luotto, Giorgione, Chiara Maci, Filippo La Mantia e Sergio Barzetti, lezioni di cucina, degustazioni e i concerti di grandi artisti della musica italiana tra cui Noemi, Boomdabash e Mahmood.

“Lavoriamo a questo evento fin dalla sua nascita – spiegano dall’agenzia Feedback di Palermo, organizzatrice e producer dell’evento – con sforzi non indifferenti. Siamo orgogliosi di rappresentare una buona pratica che riesce a distinguersi nel Sud Italia e che questo progetto, a cui da sempre abbiamo creduto, sia diventato una case history per la valorizzazione delle eccellenze locali, la promozione turistica e lo sviluppo dei territori”.

Cinquanta i giornalisti accreditati quest’anno tra cui testate italiane come Studio Aperto, Eat Parade, La Vita in diretta, Tg3 Rai Regione, Mediterraneo, La Stampa, Gambero Rosso, Il Sole 24ore ma anche internazionali come la tv francese M6 e due produzioni canadesi.

A calare il sipario sulla manifestazione è stato il cooking a cura del Flag trapanese, con il cous cous alla ghiotta con il pescato del litorale e il cabaret di Sasà Salvaggio dal titolo “Ricette e risate”.

 

Angela Abbate
Ufficio Stampa

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