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Figlio della letteratura giudaica, Giufà è un personaggio letterario della tradizione orale popolare della Sicilia, dalle cui radici sono nati diversi personaggi della tradizione popolare della Penisola tutta come Meneghino in Lombardia, Vardiello a Napoli, a Roma e in Toscana Giuccà. Le sue prime testimonianze storiche sono arrivate a noi grazie agli scritti di Giuseppe Pitrè (1841-1916), scrittore nonché studioso delle tradizioni popolari e del folclore siciliano di fine Ottocento/inizio Novecento.

Le origini storiche di Giufà vengono fatte risalire al periodo della diaspora giudeo-spagnola; le sue prime testimonianze appartengono infatti a racconti arabi anonimi del IX secolo. Secondo alcuni, il personaggio di Giufà (da cui Jusuf in arabo e Giovanni in siciliano) potrebbe avere esistenza e rilevanza reale e storica. Si tratterebbe infatti di Nasreddin Khoja, un filosofo populista realmente esistito agli inizi dell’XI secolo d.C. nella regione anatolica. I racconti basati o ispirati alle sue avventure, hanno caratterizzato la tradizione popolare e orale di molte culture affacciate sul bacino del Mediterraneo e oltre, il suo nome è infatti conosciuto in molti Paesi e in molte lingue dell’area: dal farsi al turco, dal bosniaco all’ebraico. Ancora oggi nei paesi del Maghreb esistono cicli di racconti che hanno come protagonista Djehà che con il siciliano Giufà condivide la medesima radice popolare.

Giufà (o Giuchà o Jochà o G’ha) è un bambino dolce e candido, personaggio privo di ogni malizia e furbizia, eroe/antieroe della tradizione popolare. Giufà è il credulone per eccellenza, il Pinocchio dell’Antichità, il Pierino della tradizione, lo scemo del villaggio per Spagna, Norvegia e Francia. Nelle vicende iperboliche descritte dal Pitrè, Giufà cade preda di molti personaggi truffaldini e si caccia spesso nei guai, ma riesce sempre, con spensierata e candida saggezza, a venirne fuori proprio all’ultimo. Nei molti racconti dedicati alle sue peripezie, Giufà viene immerso nella cultura siciliana di fine Ottocento/inizio Novecento, quale protagonista di vicende effettivamente accadute presso le campagne palermitane del suo tempo. Giufà si esprime per frasi fatte, vive alla giornata, è al tempo stesso personaggio saggio e caricatura comica del bambino siciliano.

Nella tradizione giudaico-spagnola è un ragazzo intelligente e stupido, furbo e credulone, onesto e disonesto, personaggio controverso e antitetico: la sua saggezza è immediatamente chiara ma non viene prontamente capita. Giufà incarna anche il ribelle alle convenzioni sociali, il burlone che si fa beffe dell’Autorità, che si prende gioco di tutto e tutti, anche della morte. Si trova in ogni storia possibile; spesso, le sue vicende sono infatti caratterizzate da un che di assurdo e clownesco che lo rendono un personaggio provocatorio oltre ogni limite e conoscenza.

Autore | Enrica Bartalotta