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MILANO – Donna incinta muore, ma era stata appena dimessa dalla clinica nella quale si era recata in quanto avvertiva "forti dolori". I medici non avevano riscontrato particolari problemi né per lei né per il bambino che portava in grembo e l’hanno rimandata a casa, raccomandadosi di tornare nel caso le contrazioni si fossero ripresentate. Ma soltanto nove ore dopo il suo cuore si è fermato e la sua vita si è spezzata.

La procura di Milano indaga sulla morte di una donna di 40 anni, incinta alle 35esima settimana del suo secondo figlio. Il decesso è avvenuto alle 6 del mattino del 17 ottobre scorso. Il giorno prima, come rende noto il "Corriere della Sera", era andata alla clinica San Pio X, nella quale aveva già visto la luce il suo primo bimbo, 4 anni, nato con un parto cesareo.

La donna voleva semplicemente accertarsi che non ci fossero problemi. I medici, però, decidono di rimandarla a casa dopo un'ora di esami e controlli che non hanno evidenziato complicazioni di nessun tipo.

Nelle ore successive le sue condizioni peggiorano: all’alba, precisamente alle 4.57 del 17 ottobre, il marito chiama il 118. I soccorsi arrivano subito, ma sette minuti dopo la donna arriva al Niguarda in arresto circolatorio, "praticamente morta". A quel punto i medici tentano un cesareo d’emergenza, ma senza risultato. L’utero, a seguito delle contrazioni, si è spaccato, l’emorragia è troppo grave: né lei né il bambino ce la fanno. E alle sei del mattino viene constatato il decesso di madre e figlio.


Fonte: Corriere della Sera