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ENNA – Un video hard mentre sta compiendo "auto-stimolazione sessuale" è stato messo in giro a sua insaputa. L’intero materiale, con allegato anche un documento di identità, è stato poi inviato a numerosi indirizzi di posta elettronica, tra cui le mail di lavoro di alcuni dipendenti del comune di Enna. E in maniera un po' controversa lui è finito sotto processo per "pubblicazioni e spettacoli osceni".

Adesso il 30enne suo malgrado protagonista è stato assolto con formula piena: c’è voluto un processo per dimostrare che a diffondere quelle immagini imbarazzanti non era stato lui. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Marco Lorenzo Minnella, secondo cui l’istruttoria dibattimentale ha dimostrato l’innocenza dell’imputato.

Peraltro, tra i destinatari delle immagini hard, oltre agli indirizzi del Comune, c'era il suo datore di lavoro, il proprietario dell’azienda dove il giovane lavorava da tanti anni. Diffonderle – sarebbe stato chiaro al termine dell’istruttoria – era una palese vendetta contro di lui, non certo un atto di voyeurismo.