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Due nuove bocche effusive si sono aperte, ieri pomeriggio, domenica 29 maggio, sul fianco del cratere di Sud-Est dell’Etna. La prima è a quota 3.250 metri circa, la seconda, più bassa, intorno a 2.800 metri. È quanto emerso da un sopralluogo effettuato da ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania.

Il tasso effusivo al momento delle osservazioni era basso e il flusso si muoveva all’interno della Valle del Bove in direzione di Monte Simone. I fronti lavici piu’ avanzati hanno raggiunto la quota di circa 2.100 metri. L’ampiezza del tremore risulta stazionaria nella fascia alta dei valori.

Per il vulcano, osserva la Protezione civile, è stato disposto il passaggio in allerta gialla dallo scorso 20 maggio.

Ieri l’ampiezza media del tremore oscillava su valori medio-alti. La localizzsazione delle sorgenti è stata nell’area del cratere di Sud-Est a una profondità di circa 3.000 metri. L’attività infrasonica è stata bassa e localizzata nell’area del cratere Bocca Nuova. I segnali delle deformazioni del suolo registrati alle reti permanenti di monitoraggio Gnss e clinometrica nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative.