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"Ti posso dire una cazzata populista e demagogica? Che non cambierà un ca**o". Così Rosario Fiorello, intervistato da Rolling Stone, ha parlato delle elezioni del 4 marzo. L'intervista è stata pubblicata oggi, ma è stata realizzata qualche giorno fa. In copertina, nel settimanale, c'è proprio lo showman siciliano, con la scritta "Fiorello for president".

"Ditemi quando mai è cambiato qualcosa in questi 50 anni. Ditemi se c'è un momento di cui uno possa dire: 'Ah, come stavamo tutti bene allora'…" dice Fiorello, che sui toni della campagna elettorale annota: "Ognuno ha tirato fuori il peggio dell'altro". Il voto, però, l'ha tenuto segreto: "Forse qui da noi non conviene troppo dichiararlo. Guarda cosa è successo a Orietta Berti".

A proposito di Silvio Berlusconi, Fiorello ha detto: "La discesa in campo? Sai cosa pensarono tutti? Se questo è stato così bravo a far funzionare le sue aziende – sottolinea Fiorello – figurati se prende in mano l'azienda Italia". E ci credevi? "L'avevo visto lavorare da vicino, certo che ci credevo".

"Lo sai che penso? Potrei anche mettermi a fare politica. Tanto i soldi ce li ho e me li sono meritati, perché sono partito da zero, quindi vado applaudito. Allora mi metto in politica, mi faccio eleggere e voglio che tutti abbiano le medicine gratis. Poi però arrivi lì e ti dicono: 'Nun se pò fa''. E nun se pò fa’ veramente. È capitato a Berlusconi, è già capitato ai 5 Stelle. 'Ma guarda questi', dicevo io. 'Stai a vedere che mandano tutti a casa'. Vai a vedere oggi: sono rimasti tutti al posto loro. Tutti. Perché devi fare i conti con la realtà dei fatti, con la politica, con il demonio. E vabbé, e maddai. Il demonio vince sempre". E poi? "E poi arrivo io. Pensa che può venir fuori".