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10 anni senza Franco Scaldati, al via il progetto “Il Poeta ha inventato i nomi” dedicato al drammaturgo

L’1 giugno del 2013 ci lasciava Franco Scaldati, grande poeta e drammaturgo siciliano.
A dieci anni esatti dalla sua scomparsa, giovedì 1 giugno, prenderà il via allo Spazio Tre Navate dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo il progetto “Il Poeta ha inventato i nomi”, dedicato proprio a Franco Scaldati. Non un semplice omaggio della città ma un progetto speciale, che si pone l’obiettivo di diffondere la sua opera in tutta Italia e non solo.

I promotori del progetto

Il progetto, vincitore del bando per i Progetti Speciali del ministero della Cultura, è stato presentato oggi in conferenza stampa. E’ promosso dall’Associazione Babel, Compagnia Franco Scaldati, Teatro Metropopolare e Lumpen, con la direzione artistica di Melino Imparato (Compagnia Franco Scaldati), la curatela di Giuseppe Provinzano (Babel, capofila del progetto ed ente gestore dello Spazio Franco dei Cantieri Culturali alla Zisa) e coinvolge nell’ideazione anche la regista Livia Gionfrida (Compagnia Teatro Metropopolare di Prato) e l’Associazione Lumpen diretta da Franco Maresco.

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Notturno Scaldati

Il primo appuntamento è l’1 giugno con “Notturno Scaldati”, una sorta di maratona artistica, un evento gratuito e aperto a tutta la città. A partire dalle 21, trenta artisti si alterneranno sul palcoscenico tra performance, letture e video proiezioni che restituiranno un’immagine dell’artista.

Disseminare l’opera di Scaldati

“Il progetto – ha spiegato il curatore Giuseppe Provinzano – prevede una serie di attività trasversali e di approfondimento all’opera di Scaldati. Vogliamo mettere a dimora i semi della sua opera per creare nuovi percorsi, diffondendo la sua scrittura e il suo metodo. Al centro del suo teatro c’è la ricerca laboratoriale. Notturno Scaldati vedrà la partecipazione di artisti di più generazioni, che lo hanno conosciuto, o di altri, che pur non avendo avuto un rapporto personale con lui omaggeranno il suo lavoro, declinandolo in vari modi. Tutto ciò ha un altissimo significato: diffondere sempre più l’eredità artistica di Scaldati, soprattutto tra le nuove generazioni”.
Il direttore artistico Melino Imparato ha aggiunto: “Questo progetto speciale è anche il bilancio degli ultimi dieci anni. Ogni artista darà al pubblico la possibilità di confrontarsi con i testi di Scaldati in maniera diversa, accostandoci al suo teatro in modo profondo, esplorando il suo immaginario e la sua poetica, partendo da alcuni testi per incontrarne altri, anche attraverso lo stupore, la curiosità e l’interesse di chi incontra per la prima volta l’opera di Franco Scaldati”.

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Sette focus dedicati all’autore

Una disseminazione, quella messa in atto da “Il Poeta ha inventato i nomi”, nel tempo e nello spazio con laboratori, focus ed eventi speciali. Saranno realizzati 7 focus dedicati all’autore, in diverse città italiane.
Momenti performativi e di approfondimento, seminari con esperti e critici teatrali, laboratori rivolti ad attori professionisti e non e presentazioni di uno o più volumi dedicati all’Opera Omnia (edizioni Marsilio a cura di Valentina Valentini e Viviana Raciti).
Il metodo di ricerca teatrale di Franco Scaldati, verrà diffuso attraverso 7 laboratori a Prato, Palermo, e Catania, in collaborazione con la Rete Latitudini.

Scaldati oltre i confini nazionali

Ma c’è di più: il progetto arriverà anche in Spagna, a Torredembarra, cittadina della Catalogna, dove esiste una forte devozione a Santa Rosalia. Il drammaturgo Carles Marques e la compagnia teatrale El Nus Escénic stanno traducendo il testo di Scaldati dedicato alla Patrona.

Il laboratorio itinerante

Un aspetto dell’opera di Scaldati che non tutti conoscono è la ricchezza di riferimenti a Shakespeare, che l’artista siciliano aveva a lungo studiato.
Sarà realizzato un laboratorio itinerante con 3 appuntamenti a cura della regista Livia Gionfrida che negli ultimi anni ha collaborato con la Compagnia Scaldati e diretto con successo due produzioni, “Pinuocchio” e “Inedito Scaldati”. Il risultato sarà una nuova e originale creazione, frutto di ricerca laboratoriale, che sfocerà in uno spettacolo inedito che debutterà nel 2024. Nell’ideazione e cura del laboratorio sarà accompagnata da Melino Imparato.
Livia Gionfrida ha sottolineato: “Da anni ormai portiamo avanti la ricerca linguistica su Scaldati. C’è l’idea della contaminazione ma anche quella di trovare nuovi interpreti che possano rinvigorire l’opera di Scaldati partendo dal suo metodo. Vogliamo accendere i riflettori sull’opera di Scaldati, è il momento di farla uscire dalla Sicilia per proiettarla in ambito internazionale. Scaldati era un uomo di teatro universale, che leggeva e studiava tanto. Amava molto anche Samuel Beckett”.

Il percorso di ricerca e il potenziale musicale

Un altro interessante spunto di lettura dell’opera di Scaldati sarà quello curato da un preciso percorso di ricerca: Giuseppe Massa, Margherita Ortolani e Giuseppe Provinzano opereranno a 6 mani sul testo “Indovina Ventura” per esplorarne il potenziale musicale e declinarlo nei linguaggi scenici contemporanei che caratterizzano i percorsi dei 3 registi.
Collaboreranno con musicisti quali Serena Ganci e Dario Mangiaracina (La Rappresentante di Lista) e altri musicisti palermitani. Il frutto di questo lavoro sarà l’ideazione di 3 performance tra teatro e musica, dove più piani linguistici si intersecano.

Altri progetti

E’ inoltre prevista la realizzazione di una nuova edizione di Santa e Rosalia a cura della Compagnia Franco Scaldati, la performance Le Risate degli Angeli a cura di Livia Gionfrida e l’incontro tra Etta Scollo e la Youth Orchestra del Teatro Massimo, attorno alle composizioni musicali che l’autrice siciliana ha realizzato ispirandosi all’opera scaldatiana.

La sezione audiovisiva del progetto

Completa il programma la sezione audiovisiva del progetto, a cura dell’Associazione Lumpen diretta da Franco Maresco, che prevede una mostra fotografica e multimediale su Franco Scaldati a cura di Valentina Greco e Francesco Guttuso e una rassegna cinematografica a cura di Umberto Cantone.
La rassegna di cinema vuole declinare l’immaginario di Franco Scaldati e la sua poesia con un programma di 5 film che valorizza la naturale consonanza tra la forma Scaldati e la forma cinematografica, per evocare l’ispirazione filosofica e la qualità poetica del grande drammaturgo siciliano.

La mostra

La mostra sarà realizzata in due momenti durante l’anno: l’inaugurazione è prevista per il 7 luglio nell’ambito delle Orestiadi di Gibellina (sino al 5 agosto) e a settembre arriverà a Palermo al Centro Internazionale di Fotografia “Letizia Battaglia”.
L’esposizione ripercorrerà, attraverso gli scatti di alcuni fotografi, la vita e il teatro di Scaldati a partire dall’infanzia fino alle ultime apparizioni sul palcoscenico.
L’attività di Franco Scaldati è stata infatti in eterno dialogo con le immagini della sua Palermo, città che malgrado i gravissimi problemi legati alle guerre di mafia, viveva, in quegli anni, un ricco periodo di fermento culturale e artistico. A completare la mostra le installazioni video con materiali di repertorio e di nuova produzione.
“Sin dalla sua nascita l’associazione Lumpen è legata a Franco Scaldati, grazie anche al rapporto che il Poeta ha sempre avuto con il direttore artistico Franco Maresco. Non a caso lo stesso gruppo di lavoro ha collaborato anche alla realizzazione del documentario “Gli uomini di questa città io non li conosco- Vita e teatro di Franco Scaldati” di Franco Maresco. Con questo progetto continueremo su questo percorso”. Lo ha dichiarato Francesco Guttuso, Associazione Lumpen.

Il Premio Scaldati

E’ stata inoltre espressa la comune volontà di istituire il Premio Franco Scaldati, che vorrà individuare a partire da quest’anno (e negli anni a venire) un nuovo autore (del teatro, del cinema, della letteratura, della poesia, ecc.) capace di dare un contributo artistico e in controtendenza alla cultura contemporanea attraverso la propria scrittura.

Intitolare uno spazio teatrale a Franco Scaldati

I promotori del progetto, inoltre, hanno manifestato l’auspicio che le istituzioni cittadine possano intitolare uno spazio teatrale di Palermo a Franco Scaldati, vero artista e uomo che ha dedicato tutta la sua vita al teatro.

Gli artisti che parteciperanno a Notturno Scaldati

Il viaggio notturno nell’immaginario di Scaldati vedrà sul palcoscenico Chadli Aloui, Giada Baiamonte, Gaspare Balsamo, Serena Barone, Gino Carista, Domenico Ciaramitaro, Gabriele Cicirello, Giuseppe Cutino, Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, Paolo Di Piazza, Domenico Di Stefano, Sebastiana Eriu, Giuseppe Farina, Livia Gionfrida, Melino Imparato, Giuseppe La Licata, Alessandra Leone, Valeria Sara Lo Bue, Valentina Lo Duca, Fabio Lo Meo, Youssif Jaralla, Simona Malato, Giuseppe Massa, Egle Mazzamuto, Dario Mangiaracina, Pippo Montedoro, Dario Muratore e Alice Conti, Margherita Ortolani, Rosario Palazzolo, Sabrina Petyx, Anton Giulio Pandolfo, Picciotto, Vincenzo Pirrotta, Giuseppe Provinzano, Vito Savalli, Etta Scollo, Angelo Sicurella, Padre Scordato, Giuseppe Tarantino, Guido Valdini, Tobia Vaccaro, Paolo Valentini. E i contributi video di: Mario Bellone, Umberto Cantone, Umberto De Paola e Marco Battaglia, Dario Enea, Giuseppe Galante, Franco Maresco, Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

I partner del progetto

I partner del progetto sono: Teatro Biondo di Palermo, Teatro Mercadante di Napoli, Istituto per il teatro e melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Casa Editrice Marsilio, Accademia delle Belle Arti di Palermo, Università la Sapienza di Roma, Cantieri Culturali alla Zisa Latitudini, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Mercurio Festival, Centro studi Sinibald (Torredembarra-Spagna).

Redazione