PALERMO – Una grande sequela di furti con enormi guadagni. In un anno e mezzo, ha ricostruito la polizia, la banda avrebbe messo insieme circa 3 milioni di euro. I loro "affari"? Gestivano furti di auto e furgoni e poi chiedevano alle vittime il "cavallo di ritorno", cioè il riscatto.

A dicembre 2016 in un blitz della squadra mobile furono arrestate 25 persone. Oggi sono stati condannati 14 imputati, mentre due persone (Roberto Presti e Ciro Li Castri) sono state assolte. 

LE CONDANNE

Leonardo Algeri a 7 anni e mezzo; Vincenzo Cangemi a 4 anni; Salvatore Carollo 2 anni e 4 mesi; Emanuele Casamento a 4 anni e mezzo; Salvatore Casamento a 5 anni e mezzo; Massimiliano Castelluccio a 3 anni e 4 mesi; Giuseppe Di Maria 3 anni e 4 mesi; Lillo Fanara a 7 anni e mezzo; Vincenzo Lo Verso a 4 anni; Ciro Lucà a 2 anni; Anna Rita Marino a 2 anni; Antonino Noto a 5 anni e mezzo; Francesco Quattrocchi a tre anni; Marcello Sirchia a 2 anni.

Secondo le indagini, per ogni furto veniva chiesto alle vittime, soprattutto commercianti e piccoli imprenditori, una cifra tra i 500 e i 3.000 euro. A Borgo Molara la gang aveva un deposito dove custodiva i mezzi non ancora restituiti.

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