Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

PALERMO. Era il 24 novembre del 2014 quando Valentina Pilato – donna e madre trentenne di Palermo – mette al mondo una creatura nella sua camera da letto. Poi il buio, il momento di follia: la donna prende un borsone da palestra rosso, ci mette dentro la neonata e la getta in un cassonetto nelle vicinanze dell'abitazione della madre, la stessa abitazione dove aveva partorito. 

Valentina Pilato non viveva a Palermo da molti anni. Si era trasferita a Gemona, in Friuli, per motivi di lavoro, ma sembrava essere tornata per gettare nel cassonetto, quella povera creatura. La notizia ha fatto presto il giro della nazione e la comunità di Palermo si scoprì esterrefatta ed indignata, per un gesto così atroce.

Oggi – a distanza di un anno, il parere dei periti incaricati:

Valentina Pilato, la giovane mamma palermitana accusata di avere ucciso un anno fa la figlia appena partorita gettandola in un cassonetto della spazzatura a poca distanza dalla sua abitazione, era lucida e capace di intendere e di volere. E' questa la conclusione alla quale sono giunti i periti che hanno deposto – davanti alla corte d'assise – l'accusa per omicidio colposo ai danni della donna.