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Metti un gruppo di amici di vecchia data con il pallino del cinema, metti una trama intrigante e una fotografia interessante e il gioco è fatto. Più che di un gioco, in realtà, si tratta di giochi, per giunta, pericolosi ed è il titolo del lungo cortometraggio  che sarà proiettato il prossimo giovedì 1 settembre alle 20.30 presso l’arena a Sant’Erasmo nell’ambito della rassegna “Cinema all’aperto”.

Nel cast, un attore d’eccezione, Alberto Samonà, assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana che abbiamo intervistato in esclusiva per i lettori di SiciliaFan.it, insieme al regista Luigi Salvo e allo sceneggiatore Vincenzo Cassarà.

Giochi Pericolosi

“Giochi Pericolosi è un film sorprendente, dirigerlo non è stato facile ma sicuramente stimolante, uno sforzo organizzativo non comune per un corto, che e’ in realta’ medimetraggio vista la sua durata di 42 minuti, storia e location italiane ed estere lo rendono originale ed intrigante”, ci racconta il regista Luigi Salvo.

“Il progetto di questo cortometraggio, nasce dopo la realizzazione di un precedente lavoro ‘Bersaglio nella memoria’ vincitore di numerosi premi internazionali tra cui il premio Rai Trade consistente nell’aquisizione e distribuzione decennale in tutto il mondo della suddetta opera da parte della Rai. ‘Bersaglio nella memoria’ era un’opera liberamente ispirata ai Duellanti di Ridley Scott riportata ai giorni nostri e ambientata in una Palermo astratta e non contestualizzata, volutamente losangelizzata per essere più facilmente assimilabile nei diversi mercati in cui il lavoro veniva distribuito. Infatti, partendo dall’assunto che qualsiasi storia purché ben realizzata possa essere ambientata in qualsiasi parte del mondo, lo sforzo è consistito nello ‘sprovincializzare’ le  storie e liberarle da quegli stereotipi classici che vorrebbero la nostra terra come teatro esclusivo di tragedie mafiose o tutt’al più di fiction mediterranee dal sapore enogastronomici”.

“Dopo la realizzazione del suddetto corto abbiamo ripreso in mano la realizzazione di un vecchio progetto più ambizioso (questa volta un soggetto originale, dal titolo italiano ‘giochi pericolosi’, in inglese invece One million ways to die) ispirato agli Spymovies e Heistmovies anni ’70 (come Telefon di Don Siegel o Il caso Thomas Crown di Norman Jewison tanto per citarne qualcuno) ambientato in diverse parti del mondo e avente al centro del plot narrativo una grossa rapina commissionata da un misterioso cliente ad un gruppo di rapinatori professionisti con un epilogo a sorpresa nella città di Mosca. Quest’ultimo lavoro rispetto al precedente (anch’esso impegnativo comunque) è caratterizzato da un notevole sforzo produttivo sia in termini artistici che materiali, come l’accurata ricostruzione in loco degli ambienti interni per adeguarli agli esterni ad esempio, teso soprattutto a dare credibilità alla storia e quel respiro internazionale che la Sicilia può dare a discapito di tutti coloro che la vorrebbero succube delle solite faide mafiose. Pertanto rifacendoci a ciò che diceva il grande Sergio Leone “quando fai cinema pensa in grande”, abbiamo realizzato questa storia rifacendoci ai classici americani del cinema anni ’70 strizzando l’occhio ai polizzioteschi italiani dello stesso periodo (tanto cari a Quentin Tarantino così come tutti i film di genere italiani dello stesso periodo) immaginando la nostra Sicilia come la nuova Almeria (regione desertica spagnola dove sono stati girati tutti western italiani tra cui i capolavori di Leone, Corbucci e altri) dove potere ambientare film di tutti i generi (storici, western, fantascienza etc.) senza doverla accostare necessariamente ai soliti stereotipi regionali”, ha continuato Vincenzo Cassarà.

“È stato divertente partecipare in qualità di attore a questo film girato alcuni anni fa, quando non ero ancora assessore regionale, e che sta riscuotendo un certo interesse, come è dimostrato dalla partecipazione ad alcuni importanti festival oltreoceano. Sono dell’idea che bisogna incoraggiare le produzioni siciliane. E non credo sia un caso che, per la prima volta nella storia, nei mesi scorsi due attori siciliani abbiano lavorato a Hollywood”, ha concluso Alberto Samonà, assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana.

La trama

Due rapinatori professionisti organizzano una grande rapina in una banca di Istanbul su commissione di un misterioso cliente la cui identità verrà scoperta solo alla fine con un epilogo a sorpresa.