L’apertura del testamento di Giorgio Armani non solo ha delineato il futuro della maison e della Fondazione a lui intitolata, ma ha anche rivelato una mappa di legami personali che include famiglia, amici e collaboratori storici. Tra i nomi interessati dalla sua eredità c’è anche quello di un siciliano.
Il nome siciliano è quello di Angelo Bonsignore, 44 anni, originario di Mazara del Vallo. Da oltre dieci anni è parte dell’ufficio stile Armani, dove ha contribuito alla creazione di alcune delle sneakers più iconiche del brand, arrivando persino a sfilare come modello. A lui Armani ha destinato BTP per un valore di quasi un milione di euro (925.000 euro)., un gesto che premia fedeltà e dedizione.
L’eredità di Giorgio Armani
Il documento non si limita a ridisegnare gli equilibri di un impero della moda. Rivela, piuttosto, il lato umano di Armani, che ha scelto di ricompensare chi gli è stato accanto nel corso della vita.
Oltre a Bonsignore, compaiono i nomi di altri beneficiari:
- Michele Morselli, 42 anni, amministratore delegato della società immobiliare privata dello stilista, destinatario di un lascito che supera i 60 milioni di euro, comprensivi di azioni EssilorLuxottica, BTP e l’usufrutto temporaneo di immobili e yacht.
- Bianca Morselli, la figlia del manager, definita dallo stilista “quasi come una figlia”, a cui è stata destinata una polizza milionaria.
- Lo stilista britannico Graeme Leslie Black, che riceve BTP per 480 mila euro.
- Elisa Ceglie, destinataria di 500 mila euro in titoli di Stato.
- Le pronipoti Margherita e Maria Vittoria, per le quali è stato creato un trust da 1,5 milioni di euro ciascuna.
La Sicilia nel cuore di Armani
Tra Giorgio Armani e la Sicilia c’è sempre stato un legame molto profondo, che passa anzitutto da un luogo in particolare: l’isola di Pantelleria. Qui ha trovato rifugio e ispirazione, mostrando gratitudine con gesti che restano legati alla memoria collettiva. Armani era cittadino onorario di Pantelleriae nella sua villa di Gadir trascorreva parte delle vacanze estive. Il sindaco dell’isola, Fabrizio D’Ancona, lo ha ricordato con queste parole:
“È grazie alla sua sensibilità che il nostro ospedale ha potuto dotarsi di una TAC, donata con la semplicità di chi non cerca riconoscimento ma solo utilità per gli altri. È grazie al suo sostegno che il borgo di Gadir ha visto realizzare la rete idrica e fognaria, ridando dignità e salubrità a una comunità intera, che anche a Cala Tramontana è stata realizzata la rete idrica. È grazie al suo impegno che il campo sportivo “Andrea Gentile” ha potuto accogliere i sogni dei nostri ragazzi, come seme di futuro piantato in questa terra di vento e mare. Fu lui a salvare il nostro unico cineteatro a Scauri.
Ma Giorgio Armani non ha lasciato un segno solo attraverso le opere: lo ha fatto con la sua presenza. Le sue passeggiate lungo il borgo e il lungomare, i suoi abbracci ai panteschi, ai contadini, agli imprenditori, a tutti coloro che incontrava, raccontano di un uomo che amava ascoltare e parlare con la nostra gente. Non vi era distanza tra lui e Pantelleria, ma un dialogo continuo, fatto di sguardi, strette di mano e parole semplici.
E ancora, sulle passerelle del mondo, Armani ha fatto sfilare Pantelleria: nei suoi abiti che richiamavano i colori della nostra isola — il nero della lava, l’azzurro del mare, il verde dei giardini panteschi — portando con sé, tra le luci delle capitali, l’essenza segreta di un luogo che ha saputo leggere come pochi. Come nei suoi profumi, Giorgio ha colto l’anima di Pantelleria, e l’ha resa respiro e immaginazione per chi non l’aveva mai conosciuta“. Foto: Depositphotos.com.
