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TRAPANI – La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) di Trapani ha dato esecuzione a un decreto di sequestro anticipato ai fini della successiva confisca di prevenzione dell’intero patrimonio mobiliare, immobiliare e societario riconducibile a Giovanni Franco Becchina, 78 anni, noto commerciante internazionale d’opere d’arte e reperti di valore storico-archeologico. Il valore ammonta a "svariati milioni di euro".

Becchina, originario di Castelvetrano, in provincia di Trapani, è stato titolare in passato di una galleria d’arte a Basilea, in Svizzera, nonché di imprese operanti in Sicilia nei variegati settori del commercio di cemento, nella produzione e commercio di prodotti alimentari e olio d’oliva in Sicilia, esportato con successo soprattutto all’estero. Per oltre un trentennio Giovanni Franco Becchina avrebbe accumulato ricchezze con i proventi del traffico internazionale di reperti archeologici, "molti dei quali trafugati clandestinamente nel più importante sito archeologico della Sicilia (Selinunte) da tombaroli al servizio di Cosa Nostra", dicono gli investigatori.

Il personale della Dia ha sottoposto l'abitazione di Becchina a perquisizione, nell’antica tenuta di caccia della famiglia Tagliavia-Aragona-Pignatelli